17 luglio 2008

Si parlava di Piazza Navona - Dario Fo

commento di un premio Nobel che sbertuccia il potere arrogante che ha accusato di volgarità e di modi non consoni gli organizzatori di Piazza Navona

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

IL TESTO DEL VIDEO:

Si parlava di piazza Navona e di tutto il bailamme che ha determinato l’intervento di moltissimi comici e anche giornalisti, politici, soprattutto riguardo allo stile, alla buona educazione, al modo civile, si diceva, di attaccare i concorrenti, o meglio gli oppositori, o l’opposizione.. e questo mi ha fatto veramente indignare perché le parole più dure son venute proprio da quei personaggi che sono intorno al principe cosiddetto, che normalmente usano dei linguaggi di una bassezza veramente sconvolgente, trivialità incredibile e soprattutto quello che è impressionante è l’atteggiamento che ha avuto Berlusconi il quale si è detto quasi schifato, proprio lui che non fa altro che entrare a piedi giunti dentro le situazioni senza rispetto alcuno, per l’intelligenza, per la civiltà, per l’educazione, per il modo.. che tratta le donne che ha intorno proprio come…(applausi), concubine da tenere sdraiate e poi naturalmente le elegge vicino a sé, tanto le paga lo stato mica lui, che è il massimo (applausi). Neanche il re sole che qualche poeta francese chiamava lo sporcaccione era arrivato a elementi e a forme e ad andamenti di questo genere, ma si risentono appena tu usi un linguaggio colorito, un andamento non casuale soprattutto non tradizionale, non ti lecchi le dita mentre parli, non pavoneggi e vai diretto al sodo delle questioni, spogliando, mettendo in mutande il re in continuazione.. la satira.. E ci hanno dato anche lezione dei giornalisti e degli scrittori e anche dei personaggi che io stimo normalmente. Un regista famoso, uno dei più grossi giovani registi che abbiamo che è il famoso personaggio dell’urlo vi ricordate benissimo.. ebbene anche lui ha avuto a che ridire sul gusto, sull’eleganza, sul modo gentile, educato, di riportare i fatti, e dicendo che questa che loro realizzano sul palcoscenico, questi personaggi che abbiamo qui anche questa sera, non conoscono e non hanno capito la satira.
E la dicono con una prosopopea spaventosa e ti insegnano anche, o pretendono di insegnare i modi, il linguaggio, l’andamento, la gestualità, il capovolgimento, il significato, l’ironia, ti fanno una lezione.. tutti.. Ed io sono rimasto sgomento. Perché è da cinquant’anni che con Franca facciamo la satira, sappiamo cosa significhi fare dei discorsi diretti ed abbiamo anche pagato il fatto di aver detto delle cose chiare.
Ma su che cosa noi abbiamo attaccato e siamo stati tacciati di indegnità? Sulle morti bianche, sul lavoro, e perfino sulla mafia.
Noi siamo stati di fatto cacciati dalla televisione perché dicevamo una parola, pronunciavamo parole semplici, che non bisogna assolutamente pronunciare in pubblico, non è educazione, non è un modo corretto, degno di un uomo civile e di una donna civile nel caso di Franca. E allora mi è venuto in mente una allegoria o meglio una favola che tratta della zebra, è araba questa storia.

LA STORIA:

Ebbene si racconta di una zebra che se ne va per grandi prati, va felice, contenta.. Ebbene ad un certo punto un leone spunta in mezzo dal canneto e gli si fa davanti e gli salta addosso e lui di colpo volta il sedere e gli dà una smaccata terribile con gli zoccoli in faccia, non soltanto, ma gli fa un pernacchio terribile di smerdatio in faccia. Ceco il leone cerca di andare di qua e dì là e subito l’animale cacciato salta la zebra con una velocità incredibile, il leone gli va di nuovo appresso, lo raggiunge quasi, e di nuovo ecco che la zebra alza il sedere e dà una smorzeccata tremenda, e non contento si rovescia e dà due scarpate di nuovo in faccia, sulla schiena, rotola il leone, si rovescia e ci sono le scimmie tutte intorno che urlano “Eh ma non si fa così’! E’ il leone, ma bisogna rispettarlo! ma ti pare il modo di agire? d’accordo che quello ti vuole ammazzare, (applausi),...ma tu devi saper accattare il suo attacco e rispondere con eleganza! Guarda il cavallo, anche il cavallo viene attaccato ma hai notato l’eleganza con cui sfugge al leone quando ci riesce e soprattutto gli scatti stupendi del collo e la rovesciata e l’andare proprio corollando straordinariamente nei suoi gesti un senso di eleganza “mitica”. Quello è il modo di agire! Non il tuo, così rozzo, fatto di sculettamenti così sgarbato,.. e poi tutte quelle strisce che hai addosso che confondono il leone! “Eh ma non è mica colpa mia son nato così!” “Eh ma devi migliorarti!” (applausi). E si riuniscono, si riuniscono le pantere e tutti gli animali e perfino coloro che sghignazzando normalmente si accontentano di brascicare dentro lo sterco e tutti quanti intorno, tutti gli animali proprio urlano una sentenza: “o migliori, o tu prendi atteggiamenti più corretti nel modo di essere, di agire e di sfuggire anche alla cattura oppure tu non sei più del nostro regno! E’ meglio che te la fai con quelli che godono tremendamente a sghignazzare e a fare volgarità. Esci dal nostro contesto.” Per la madonna, non ha detto così? E subito ecco che la zebra guarda intorno e cerca di vedere tutti gli animali che sfuggono al leone come le gazzelle per esempio, come si muovono, come saltano, come rovesciano il proprio andare, i muscoli, l’armonia, veramente straordinaria e quando il leone la prossima volta lo aggredisce, ecco che saltella qua e là con eleganza, respira, tira su la sua faccia e soprattutto emette suoni meravigliosi e comincia a correre. Il leone dopo un po’ ha la possibilità di raggiungere, gli è addosso, lo rovescia, lo scanna! E tutte le scimmie che ridono! E’ morto ma con che eleganza e civiltà. (applausi)

A Di Pietro hanno fatto la stessa proposta.

17 luglio, 2008 14:58  

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