Dopo 16 anni di assenza dai teleschermi, dieci minuti e 3 secondi (un tempo televisivo lunghissimo) di intervista in diretta a Beppe Grillo su Sky, la televisione di Rupert Murdoch, per lanciare le sue Liste Civiche e chiedere tra l’altro di sbattere fuori “questi settantenni”.
Ho l’impressione che avere dichiarato guerra allo “squalo australiano” appioppando un vendicativo aumento di Iva a Sky TV, sia stato il più grave errore politico che il nostro ’salmone nazionale” abbia compiuto. Murdoch non è un Veltroni, un Franceschini, un Rutelli o un DiPietro qualsiasi, che possa essere tenuto a bada con una marchetta di Bonaiuti nel TG1 o con una Tremontata a Porta a Porta. Ha i denti lunghi, “the shark”.
C'è un arcivescovo, a Recife - non importa il nome: non c'è il nome della bambina, né del suo violentatore, perché citare quello dell'arcivescovo - che ha scomunicato senza appello il medico che ha aiutato la bambina ad abortire, i suoi collaboratori, e la madre che ha approvato.
Non il patrigno, "perché l'aborto è peggiore del suo crimine". Non la bambina. La bambina non ha l'età per essere scomunicata. Solo per partorire due gemelli. L'arcivescovo ha proclamato - indovinate - che la legge di Dio è al di sopra della legge umana. L'arcivescovo ha tenuto ad aggiungere che l'olocausto dell'aborto nel mondo è peggiore di quello dei sei milioni di ebrei nella Shoah. Peggiore. C'è anche, a Recife, un gruppo di avvocati cattolici che ha denunciato i medici per il procurato aborto: omicidio volontario aggravato, presumo.
C'è, a Roma, il Vaticano e, in Vaticano, la Pontificia Accademia per la Vita. Con una gamma di sentimenti che vanno dall'imbarazzo al dolore alla perentorietà, i suoi esponenti hanno spiegato che la scomunica comminata dall'Arcivescovo di Recife era necessaria. Un atto davvero dovuto, come prescrive il Codice di Diritto Canonico. Un sacerdote del Pontificio Consiglio per la Famiglia, a sua volta, ha soffertamente ribadito che "L'annuncio della chiesa è la difesa della vita e della famiglia". E che i medici sono "protagonisti di una scelta di morte".
Penso che non si debba commentare tutto ciò. Neanche una parola. Bisogna trattenere il respiro, fino a scoppiare.
2 Comments:
DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:
9 Mar 2009 Grillo in Sky with diamonds
Dopo 16 anni di assenza dai teleschermi, dieci minuti e 3 secondi (un tempo televisivo lunghissimo) di intervista in diretta a Beppe Grillo su Sky, la televisione di Rupert Murdoch, per lanciare le sue Liste Civiche e chiedere tra l’altro di sbattere fuori “questi settantenni”.
Ho l’impressione che avere dichiarato guerra allo “squalo australiano” appioppando un vendicativo aumento di Iva a Sky TV, sia stato il più grave errore politico che il nostro ’salmone nazionale” abbia compiuto.
Murdoch non è un Veltroni, un Franceschini, un Rutelli o un DiPietro qualsiasi, che possa essere tenuto a bada con una marchetta di Bonaiuti nel TG1 o con una Tremontata a Porta a Porta.
Ha i denti lunghi, “the shark”.
V. ZUCCONI
monica c., FRATTAMAGGIORE NAPOLI 09.03.09 11:12|
DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:
La bambina e la scomunica di ADRIANO SOFRI
C'è un arcivescovo, a Recife - non importa il nome:
non c'è il nome della bambina, né del suo violentatore, perché citare quello dell'arcivescovo - che ha scomunicato senza appello il medico che ha aiutato la bambina ad abortire, i suoi collaboratori, e la madre che ha approvato.
Non il patrigno, "perché l'aborto è peggiore del suo crimine".
Non la bambina.
La bambina non ha l'età per essere scomunicata. Solo per partorire due gemelli.
L'arcivescovo ha proclamato - indovinate - che la legge di Dio è al di sopra della legge umana. L'arcivescovo ha tenuto ad aggiungere che l'olocausto dell'aborto nel mondo è peggiore di quello dei sei milioni di ebrei nella Shoah. Peggiore.
C'è anche, a Recife, un gruppo di avvocati cattolici che ha denunciato i medici per il procurato aborto: omicidio volontario aggravato, presumo.
C'è, a Roma, il Vaticano e, in Vaticano, la Pontificia Accademia per la Vita.
Con una gamma di sentimenti che vanno dall'imbarazzo al dolore alla perentorietà, i suoi esponenti hanno spiegato che la scomunica comminata dall'Arcivescovo di Recife era necessaria.
Un atto davvero dovuto, come prescrive il Codice di Diritto Canonico.
Un sacerdote del Pontificio Consiglio per la Famiglia, a sua volta, ha soffertamente ribadito che "L'annuncio della chiesa è la difesa della vita e della famiglia".
E che i medici sono "protagonisti di una scelta di morte".
Penso che non si debba commentare tutto ciò. Neanche una parola.
Bisogna trattenere il respiro, fino a scoppiare.
monica c., FRATTAMAGGIORE NAPOLI 09.03.09 10:57|
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