15 maggio 2008

Intolleranza



Per intolleranza si intende l'incapacità di un individuo o di un animale di sopportare una determinata cosa o situazione.
In senso sociale o politico
In un contesto sociale o politico, l'intolleranza è l'intransigenza verso (o la mancata accettazione di) persone o opinioni che esprimano punti di vista differenti dai nostri. Può manifestarsi con atteggiamenti o azioni di ostilità nei confronti di tali opinioni o della persona che le esprime.
L'intolleranza può sfociare in atteggiamenti
razzistici, sessistici e in generale di avversione verso orientamenti e preferenze sessuali, posizioni religiose, politiche. In molti casi l'intolleranza si basa su pregiudizi e può condurre nei casi estremi a discriminazione, violenza fisica (genocidio, Olocausto) o verbale.
Si parla d'intolleranza religiosa quando s'indica un non tollerare le altre religioni, di questo se ne discute molto nei paesi laici come l'Italia.
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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO (DAL BLOG DI LUTTAZZI)
UFO in Vaticano
Il gesuita Josè Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana, scrive oggi sull'Osservatore romano che si può credere in Dio e negli extraterrestri " anche se della esistenza di extraterrestri finora non abbiamo nessuna prova. "

A differenza di quella di Dio.

By Daniele Luttazzi at 14 Maggio 2008 - 15:37
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Vi siete convinti, adesso, che Fabio Fazio è patetico? Quante volte ve l'ho detto? Ehi! Credevo teneste il conto!

By Daniele Luttazzi at 12 Maggio 2008 - 18:47
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DIARIO PERSONALE
Cos’è una casta politica? Quella, ad esempio che, compatta, zittisce dei giornalisti non perché dicano cose false a carico del Presidente del Senato, ma perché le ritiene inopportune. (dal giornale DNews, edizione di Roma)

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4 Comments:

Blogger jim said...

DAI COMMENTI AL BLOG DI LUTTAZZI:

Attenzione! Ho trovato la soluzione per questi numerosi nostalgici del fascismo! Dopo anni di studi e sperimentazioni sono riiuscito nel mio intento! Una soluzione che non scontenterà nessuno!

Signori e signore trtrtrtrtr(rullo di tamburi!):

LA MACCHINA DEL TEMPO!!!

Un bel biglietto di sola andata e mandateci una cartolina!

Borges per quanto riguarda il "Revisionismo" scriveva questo:

"Questo passatempo(il revisionimo) consiste nel "rivedere" la storia, non per indagare la verità ma per raggiungere una conclusione previamente decisa: la giustificazione di qualsiasi despota."

Grande Daniele!
Andrea

By Malombra at 8 Maggio 2008 - 20:09

15 maggio, 2008 15:26  
Blogger jim said...

Passa ai tribunali la parola sulla querelle innescata dalle dichiarazioni a «Che tempo che fa»
Travaglio il querelato passa alla querela
Nel mirino il vicedirettore di Repubblica, Giuseppe D'Avanzo. Lui invece era stato citato da Renato Schifani


Marco Travaglio (Lapresse)
MILANO - La «mascalzonata» finisce in tribunale. Marco Travaglio, che parla appunto di mascalzonata nei suoi confrotni, ha deciso di querelare il vicedirettore di Repubblica, Giuseppe D'Avanzo. L'annuncio lo ha dato lo stesso Travaglio, dopo che il collega lo aveva attaccato per il suo metodo di lavoro ritorcendo lo stesso tipo di argomentazioni, usate contro il presidente del Senato, Renato Schifani, contro di lui.

LA NUOVA SMENTITA - Oggi Travaglio interviene nuovamente e dice: «Ciò che non è consentito a nessuno e nemmeno a D'Avanzo è imbastire una ripugnante equazioni tra le frequentazioni palermitane del palermitano Schifani e una calunnia ai miei danni che - scopro ora - sarebbe stata diffusa via telefono da un misterioso avvocato». La circostanza, spiega Travaglio (in particolare il pagamento di un albergo per le vacanze da parte di Michele Ajello, ndr) «è totalmente falsa e chi l'ha detta e diffusa ne risponderà in tribunale». La vicenda si affida dunque sempre più alle carte bollate. Nei giorni scorsi era stato proprio Schifani a dare mandato ai suoi avvocati di qerelare Travaglio.


15 maggio 2008

15 maggio, 2008 17:29  
Anonymous Anonimo said...

STUPRI DI RAZZA

ROMA - Una giovane romena è stata aggredita e stuprata da un 39enne italiano, A.A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile. La ragazza, dipendente di una cooperativa di servizi, aveva appena iniziato a fare le pulizie in un call-center quando è stata aggredita da un uomo armato di taglierino che l'ha costretta a subire violenza sessuale. Subito dopo la violenza, la donna ha chiamato la polizia. Le indagini hanno consentito di identificare l'aggressore che è risultato essere il convivente della responsabile della cooperativa dove lavora la giovane.


Questa è la notizia riportata in un trafiletto dal sito di Repubblica. I siti degli altri quotidiani nazionali che operano il servizio di informazione in tempo reale (Corriere della Sera, La Stampa, Il Giornale) hanno completamente ignorato la notizia. Ma d'altra parte è così. Non siamo più in campagna elettorale e, in fondo, un reato commesso da un "padrone a casa propria" è un po' meno grave di quello commesso da chi non è nato qui, no?
Da notare poi come si tutela la privacy quando il presunto stupratore è un italiano: A.A.! Quando è un rom o un extracomunitario, dopo mezzora i tg riferiscono anche quante volte va in bagno in un giorno...

Sindaco Alemanno, un pacchetto sicurezza contro gli italiani dopo questo accaduto? Che ne dice? Peccato non ci sia nessun giornalista ad incalzarlo sul tema questa volta.
Se basta lo stupro di un rom a smantellare un intero campo, se tanto mi da tanto adesso si dovrebbe procedere allo smantellamento del quartiere dove abitava questo squallido individuo. Io direi che la richiesta sarebbe in linea con quelle adottate finora verso i rom, che tanto stanno migliorando la situazione. Pertanto invito tutti voi a mandare un'e-mail al sindaco di Roma dal sito ufficiale di Gianni Alemanno, chiedendo un rapido provvedimento contro l'emergenza stupri finalizzato all'abbattimento dei quartieri in cui risiedono gli italiani.

http://alessandrotauro.blogspot.com/

16 maggio, 2008 10:37  
Anonymous Anonimo said...

di Marco Travaglio
da repubblica.it (15 maggio 2008)

Caro direttore,
D'Avanzo è liberissimo di ritenere che i cittadini non debbano sapere chi è il presidente del Senato. Io invece penso che debbano sapere tutto, che sia nostro dovere informarli del fatto che stava in società con due personaggi poi condannati per mafia, che si occupava di urbanistica come consulente del comune di Villabate, controllato dal clan Mandalà, anche dopo l'arresto del figlio del boss e subito prima dello scioglimento per mafia.

Perciò l'ho scritto (dopo valorosi colleghi come Lillo, Abbate e Gomez) e l'ho detto in tv presentando il mio libro. Anche perché la Procura di Palermo sta ancora vagliando le dichiarazioni rese nel 2007 dal pentito Francesco Campanella, già presidente del consiglio comunale di Villabate e uomo del clan Mandalà, sul piano regolatore che, a suo dire, il boss aveva "concordato con La Loggia e Schifani" (Ansa, 10 febbraio 2007).

Ciò che non è consentito a nessuno, nemmeno a D'Avanzo, è imbastire una ripugnante equazione tra le frequentazioni palermitane del palermitano Schifani e una calunnia ai miei danni che - scopro ora - sarebbe stata diffusa via telefono da un misterioso avvocato: e cioè che l'imprenditore Michele Aiello, poi condannato per mafia in primo grado, mi avrebbe pagato un albergo o un residence nei dintorni di Trabia. La circostanza è totalmente falsa e chi l'ha detta e diffusa ne risponderà in tribunale.

Potrei dunque liquidare la cosa con un sorriso e un'alzata di spalle, limitandomi a una denuncia per diffamazione e rinviando le spiegazioni a quando diventerò presidente del Senato. Ma siccome non ho nulla da nascondere e D'Avanzo sta cercando - con miseri risultati - di minare la fiducia dei lettori nella mia onorabilità personale e nella mia correttezza professionale, eccomi qui pronto a denudarmi.

Se questo maestro di giornalismo avesse svolto una minima verifica prima di scrivere quelle infamie, magari rivolgendosi all'albergo o dandomi un colpo di telefono, avrebbe scoperto che: 1) non ho mai incontrato, visto, sentito, inteso nominare questo Aiello fino al giorno in cui fu arrestato (e comunque, non essendo io siciliano, il suo nome non mi avrebbe detto nulla); 2) ho sempre pagato le mie vacanze fino all'ultimo centesimo (con carta di credito, D'Avanzo può controllare); c) ho conosciuto il maresciallo Giuseppe Ciuro a Palermo quando lavorava alla polizia giudiziaria antimafia (aveva pure collaborato con Falcone). Mi segnalò un hotel di amici suoi a Trabia e un residence ad Altavilla dove anche lui affittava un villino.

Il primo anno trascorsi due settimane nell'albergo con la mia famiglia, e al momento di pagare il conto mi accorsi che la cifra era il doppio della tariffa pattuita: pagai comunque quella somma per me esorbitante e chiesi notizie a Ciuro, il quale mi spiegò che c'era stato un equivoco e che sarebbe stato presto sistemato (cosa che poi non avvenne). L'anno seguente affittai per una settimana un bungalow ad Altavilla, pagando ovviamente la pigione al proprietario. Ma i precedenti affittuari si eran portati via tutto, così i vicini, compresa la signora Ciuro, ci prestarono un paio di cuscini, stoviglie, pentole e una caffettiera. Di qui la telefonata in cui parlo a Ciuro di "cuscini". Ecco tutto.

Che c'entri tutto questo con le amicizie mafiose di Schifani, francamente mi sfugge. Qualcuno può seriamente pensare che, come insinua D'Avanzo, quella vacanza fantozziana potrebbe rendermi anche solo teoricamente ricattabile da parte della mafia o addirittura protagonista di "una consapevole amicizia mafiosa"? Diversamente da Schifani, non solo sono un privato cittadino. Non solo non sono mai stato socio né consulente di personaggi e di comuni poi risultati mafiosi. Ma non ho mai visto né conosciuto mafiosi, né prima né dopo la loro condanna. Chiaro? Se poi questo è il prezzo che si deve pagare, in Italia, per raccontare la verità sul presidente del Senato, sono felice di averlo pagato.

Ps. Su una sola cosa D'Avanzo ha ragione. Tra i miei ex direttori, ho dimenticato quello del "Borghese": Daniele Vimercati. Era uno splendido e libero giornalista. Purtroppo non c'è più, l'ha portato via a 43 anni una leucemia fulminante. Mi manca molto.

16 maggio, 2008 11:29  

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