04 settembre 2008

Diogene di Sinope, il "Socrate impazzito"


DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:
"...Diogene è la prima persona conosciuta ad aver detto: "Sono cittadino del mondo intero", piuttosto che di una particolare città o di uno stato. Si trattava di una dichiarazione sorprendente in un'epoca dove l'identità di un uomo era intimamente legata alla sua appartenenza ad uno stato particolare.
La storia narra che Alessandro, affascinato dalla possibilità di incontrare faccia a faccia il famoso filosofo (nella sua botte), chiese se non ci fosse qualche desiderio che avrebbe potuto esaudirgli. Diogene gli rispose di non frapporsi tra lui e il sole, al che Alessandro replicò: "Se non fossi Alessandro, vorrei essere Diogene".[NOTA MIA: Alessandro NON era uno del Grande Fratello...]
Uno degli aspetti più clamorosi della sua filosofia era il suo rifiuto delle normali concezioni sulla decenza. Secondo gli aneddoti, Diogene mangiava in pubblico, viveva in una botte, defecava nell'anfiteatro e non esitava ad insultare apertamente i suoi interlocutori. I suoi ammiratori lo consideravano un uomo devoto alla ragione e di onestà esemplare. Per i suoi detrattori era un folle fastidioso e maleducato.
Diogene di Sinope girava nottetempo armato di lanterna cercando l'UOMO. Lo cercava perchè era difficile trovarne. anche allora.."
LEGGI QUI SU DIOGENE (WIKIPEDIA)
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CRONACA
Italy mobsters block efforts to clean up toxic trash heaps (la traduzione di questo articolo è nei commenti a questo post)
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CONSIGLI LIBRESCHI
Un paio di libri che ho letto di recente:

1) La città della gioia (Lapierre Dominique) - Un libro molto emozionante ambientato in uno degli "inferni" sulla Terra, lo slum di Calcutta chiamato, paradossalmente, la "Città della Gioia" in cui va a vivere un prete felice di condividere con gli ultimi degli ultimi le sofferenze e la miseria.
2) Lettere dalla follia (ALDA MERINI) - Mi ritrovo in molte angosce e disagi esistenziali della Merini. Il difficile della "nostra" vita è resistere alla tentazione di cedere...
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
Non si compie un'azione virtuosa in vista di un premio: il premio sta nell'averla compiuta.
> Seneca
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DIARIO PERSONALE
Ieri la mia partita della stagione calcistica 2008-2009. Sconfitta di misura negli ultimi minuti di gioco, 2 goal, una bella discesa sulla fascia con assist al millimetro. Buona prestazione, in fondo.

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6 Comments:

Blogger jim said...

DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:

Sono moderatamente ottimista. Se tutto va bene il prossimo 10 settembre il nostro pianeta, questo corrotto granello di polvere che fa lo spaccone nell'universo credendosi chissacché, verrà inghiottito da un buco nero creato artificialmente dagli stessi suoi abitanti (http://forum.ilmeteo.it/showthread.php?t=58431).

Lo fanno passare per un esperimento scientifico. Nessuno vi ha ancora detto che è una specie di eutanasia. Alcuni scienziati hanno capito, colti da un istante di estrema lucidità mentale, che l'alternativa era una lunga e dolorosa agonia per la Terra e che questo atto estremo è l'unica scelta possibile per evitare ulteriori inutili sofferenze.

Mi dispiace che il mondo finisca proprio adesso non tanto per me ma per la mia piccolina di 10 mesi a cui verrà negato il futuro. Ma gli scienziati sembrano volermi confortare: "Meglio così. Avrebbe certamente vissuto una vita di merda!"

Alfonso Balducci, Molfetta (BA) 04.09.08 15:24

04 settembre, 2008 15:35  
Anonymous Anonimo said...

DAL BLOG DI ANTONIO DI PIETRO:

Il Los Angeles Times il 30 agosto ha pubblicato un articolo sulla situazione dei rifiuti in Campania. Tremonti qualche giorno fa in una sua dichiarazione tuonò che il governo Prodi aveva lasciato in eredità al governo Berlusconi IV due problemi: quello della monnezza e quello di Alitalia. Uno è stato risolto solo attraverso i giornali e i media di proprietà, quello dei rifiuti campani, l'altro è stato risolto con una soluzione porcata, quello di Alitalia.
Ora non voglio parlare di Alitalia, ma della monnezza campana perché questo articolo, che non dice nulla di nuovo a chi è informato sui fatti, lascia molta amarezza in chi lo legge. Questa classe politica ci stà riportando ai livelli di un Paese del terzo mondo vendendoci un immagine di un Paese finalmente al passo con i tempi. Menzogne, solo menzogne. Nella questione campana, come riporta l'articolo, ci sono stati morti ammazzati dalla camorra, nessun politico arrestato, nessun camorrista arrestato, nessuna responsabilità ancora accertata. Questi sono i soli fatti. Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi che la vicenda campana è stata risolta è semplicemente una menzogna di Stato.



Riporto l'articolo del Los Angeles Times dal titolo "I mafiosi italiani bloccano i tentativi di ripulire mucchi di rifiuti tossici":

"I residenti della zona di Napoli hanno un tasso di cancro e di altre malattie più alto. Gli attivisti che combattono sono stati minacciati e i testimoni uccisi.

Santa Maria Capua Vetere, Italia - Raffaele del Giudice era un crociato. Chiuso in una giacca sportiva e una Fiat scassata, si aggirava per le discariche illegali del sud Italia, coprendosi il naso contro il fetore ed esponendo quello che lui considera il crimine ecologico del secolo.
Poi la gente ha cominciato a essere minacciata. Ostracizzata. Uccisa. Del Giudice ha disdetto la sua crociata.

Perché quando ti scontri con l’immondizia qui nella regione Campania, ti scontri contro una mafia potente e brutale conosciuta come Camorra. La Camorra, basata a Napoli, controlla l’importo, il trasporto e l’eliminazione di milioni di tonnellate di immondizia, un giro di affari estremamente lucroso nel quale il gruppo segue le sue regole, ignora le leggi sui rifiuti tossici e contamina quella che una volta era fertile terra agricola, campagna, foreste e fiumi.

A parte la sgradevolezza di tutto questo, prove suggeriscono ora che la spazzatura sta avvelenando la catena alimentare e potrebbe causare cancro, difetti al feto e altri problemi di salute. Del Giudice la chiama la Chernoyl d’Italia.

Ci sono altri simboli drammatici e putridi del persistente potere della mafia, e dell’impotenza - alcuni dicono volontaria - del governo di affrontarla. E’ quasi un cliché: Tony Soprano, dopo tutto, si occupava di “smaltimento rifiuti”. (personaggio di una serie televisiva, The Sopranos, sulla mafia italo-americana, N.d.T.)

Per la maggior parte dell’anno scorso, la Campania è stata soffocata sotto toreggianti montagne di spazzatura suppurante e non raccolta. Le discariche, legali e illegali, erano piene fino a debordare. Fino a quando squadre di pulizia si sono finalmente mosse in luglio, mari di spazzatura bloccavano strade e portoni, e inghiottivano marciapiedi e parchi. La Camorra periodicamente pagava ragazzini zingari per dare fuoco a porzioni dei rifiuti, creando scene dantesche di una terra a fuoco, villaggi e paesi pieni di fuoco tossico.

La piaga del sud Italia si è meritata sanzioni dall’Unione Europea e la condanna da organizzazioni internazionali sulla salute. Ha risvegliato violente proteste quest’anno e ha contribuito alla caduta del governo del Presidente del Consiglio Romano Prodi in primavera.

Questo non è un problema nuovo. Per più di 15 anni, con il governo che ha speso più di un miliardo e 300 milioni di euro e che ha nominato sette “zar della spazzatura”, il problema non è scomparso. Non si risolve perché i mafiosi, e i politici che tengono in pugno, non vogliono che lo sia.

“Per anni i rifiuti si sono accomulati, non è stato fatto niente per ripulirli, e le conseguenze sono letali.” dice Donato Ceglie, il principale Pubblico Ministero che si occupa della “eco-mafia” in questa regione. “Hanno avvelenato la terra. Hanno avvelenato l’acqua. E sta peggiorando. La spazzatura sta ancora arrivando.”

Il racket funziona così. Centinaia di fabbriche, complessi industriali e aziende di ogni tipo nel ricco nord Italia e in altre parti d’Europa contattano il mediatore per avere i loro rifiuti rimossi. Per ridurre i costi, questi mediatori si rivolgono a circa 20 ditte di smaltimento in Campania, quasi tutte, dicono i Pubblici Ministeri, controllate dalla Camorra.

La Camorra ha entusiasticamente reso il povero sud Italia la discarica del mondo, o almeno parte del mondo. Camion trasportano i rifiuti al sud di giorno e di notte, per tutto l’anno, e lo depositano principalmente in discariche illegali e senza regole.

Nessun tipo di spazzatura è troppo orrenda: scorie metallurgiche, liquami di concerie, pneumatici, frigoriferi e cucine economiche scartate, carcasse putride di animali, rifiuti medici - un nauseante pozzo nero di schifezze.

I camorristi hanno gradualmente cacciato via gli agricoltori e hanno ottenuto il controllo di sempre più terra, dove scaricano la roba. Ma la Campania si sta riempiendo.

E così la Camorra è diventata globale.

Enormi containers, che arrivano dalla Cina pieni di giocattoli scadenti e abbigliamento firmato falso, scaricano e poi si riempiono di spazzatura, dicono i Pubblici Ministeri. In un intervento della polizia di due anni fa, gli agenti della dogana hanno confiscato 9 mila tonnellate di rifuti che erano stati messi di contrabbando su navi da carico, la metà destinate alla Cina.

Gli ambientalisti sono particolarmente preoccupati degli effetti sulla produzione del cibo e sulla salute. Sostanze tossiche sono filtrate dai rifiuti nelle falde acquifere, inquinando i ruscelli da cui le mucche e le pecore bevono e l’erba di cui si nutrono. Ancora più veleno viene vomitato nell’aria quando si brucia spazzatura.

La Campania ospita i greggi di bufale il cui latte è utilizzato per produrre la miglior mozzarella. Livelli inaccettabili di diossina, agente cancerogeno, sono stati trovati quest’anno in qualche mozzarella, minacciando l’esportazione di uno dei migliori prodotti italiani, un giro d’affari da 350 milioni di euro.

Gli scienziati continuano a studiare il nesso tra i rifiuti e la salute, ma stanno già indicando tendenze allarmanti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute, incluso un tasso che eccede le norme regionali o nazionali per i cancri allo stomaco, reni, fegato e polmoni e anche malformazioni congenite. In alcune zone fra Napoli e la città di Caserta, i residenti hanno da due a tre volte più possibilità di sviluppare un cancro al fegato che quelli nel resto del paese, secondo il Consiglio Nazionale di Ricerca italiano.

Ad una delle molte proteste contro la spazzatura quest’anno, molte donne si sono avvicinate ai giornalisti per lamentarsi di quella che loro chiamano la piaga dei cancri e tumori che affligge le loro famiglie. Alcune hanno mostrato le fotografie di bambini malati, una donna ha mostrato le cicatrici di quella che lei ha descritto come un’operazione chirurgica per cancro alla tiroide.

Il disgusto pubblico è finalmente diventanto tanto grande quanto la spazzatura e, con Del Giudice in testa, i cittadini hanno deciso di sconfiggere la Camorra e di tentare di reclamare la terra e di ristabilire una normale vita familiare.

Hanno installato recinti per reclamare la proprietà della campagna e bloccare i rilevamenti della Camorra. Gli agricoltori hanno organizzato mercati per vendere i loro prodotti e migliaia di residenti hanno considerato importante frequentarli. Le scuole hanno organizzato recite anti-mafia in classe.

“Vedere questo tipo di vita e di unità ha dato fastidio alla Camorra,” ha ricordato con soddisfazione Del Giudice, 40 anni, un ambientalista facilmente eccitabile con occhiali e una zazzera di capelli che si stanno ingrigendo.

Ha continuato ad aggirarsi per la campagna, concentrandosi nel cosidetto triangolo della morte fra Napoli e Caserta, un’area dove lui è nato e dova la sua famiglia una volta coltivava la terra. Ha documentato le discariche abusive e l’orripilante inquinamento, fotografando segretamente quello che scopriva. E’ stato il protagonista di un documentario che raccontava le sue scoperte e ha raccolto testimonianze di agricoltori assediati e residenti disgustati.

Si stava creando lo slancio, e Del Giudice e i suoi compagni attivisti si aspettavano che la polizia e gli ufficiali statali gli dessero sostegno nella sfida alla Camorra.

Invece, apparentemente la Camorra decise di prendere l’iniziativa. Killer della mafia cominciarono a eliminare sistematicamente diverse persone che stavano cooperando con i magistrati in indagini contro la Camorra. Quattro persone furono uccise nel giro di poche settimane, fra cui l’uomo d’affari Michele Orsi.

Orsi gestiva una compagnia di smaltimento dei rifiuti e lavorava con la Camorra. Ma dopo anni al soldo dei mafiosi e a dover prendere ordini da loro e dai loro padroni politici, ha deciso di diventare un pentito per lo stato. E’ stato ucciso da una raffica di 18 proiettili poco prima di testimoniare in tribunale su presunti legami fra la Camorra e i politici.

L’intimidazione degli agricoltori e degli altri che stavano lavorando con Del Giudice è stata più subdola. Gli agricoltori arrivavano nei loro campi e trovavano alberi abbattuti nel corso della notte, o macchinari distrutti. Uomini armati sparavano contro fienili e serre.

Diversi agricoltori e residenti apparsi nel documentario con Del Giudice sono scappati dalla regione, abbandonando le loro proprietà; altri hanno visto i loro affari ridursi a zero.

Si rivolsero a Del Giudice: tu ci hai promesso che saremmo stati aiutati; ci hai mentito. E Del Giudice ha ricevuto avvertimenti passati attraverso conoscenze: stai lontano.

“E’ la mia terra, sono nato qui, e adesso mi viene detto che non ci posso andare,” ha detto, sull’orlo delle lacrime, nel suo disordinato ufficio di Napoli, dov’è il capo regionale del gruppo ambientalista Legambiente. “Non è solo paura; è avvilimento.”

La Camorra ha sofferto una grande scofitta. Una corte di appello di Napoli ha confermato sentenze a vita per quattro dei maggiori boss di uno dei gruppi più potenti della Camorra, concludendo una indagine di dieci anni chiamata Operazione Spartacus.

Ma pochi qui pensano che farà molto per rallentare le attività della Camorra. Ci sono già altri mafiosi pronti a prendere il posto di quelli che vanno in prigione.

“La Camorra mi ride dietro adesso,” ha detto Del Giudice. “Hanno vinto".”

04 settembre, 2008 16:21  
Blogger jim said...

DAL SITO VOGLIOSCENDERE.IT:

3 settembre 2008, in Peter Gomez
Silvio riscrive la storia

l'Espresso online, 1 settembre 2008

Una enciclopedia in videoclip rilegge gli eventi del mondo. andrà in tv e sul web. Al lavoro una società collegata a Fininvest. Alla guida il vj Andrea Pezzi. sullo sfondo un discusso guru.

Gli uffici dove gli uomini di Silvio Berlusconi provano a riscrivere la storia sono in via Marroncelli, in un cortile della vecchia Milano. Qui ormai da un anno lavorano a pieno ritmo e nel segreto quasi assoluto una quarantina di persone. Sono i dipendenti e i collaboratori di Ovo, una srl partecipata al 47 per cento da Trefinace, una società lussemburghese che fa capo alla Fininvest. Ovo ha un obiettivo, anzi una missione, creare Ovopedia la prima enciclopedia in videoclip del mondo: un'opera colossale da migliaia e migliaia di voci che tra qualche mese entrerà nelle case degli italiani via satellite, e forse sul digitale terrestre, e sul Web.

Responsabile del progetto, molto apprezzato dall'ideatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, è un ragazzo simpatico e carino di 35 anni: l'ex vj Andrea Pezzi che presiede la società e la controlla al 53 per cento attraverso Nova Fronda, un'altra srl il cui nome si richiama direttamente al singolare credo psico-filosofico di Antonio Meneghetti, un ex frate francescano dal burrascoso passato giudiziario che negli anni '70 ha fondato l'ontopsicologia, una disciplina che ha come scopo la "formazione del leader, inteso come intuizione attiva di soluzioni per il collettivo".

Nel febbraio del 1998 l'Associazione di Ontopsicologia si è guadagnata quasi una pagina in un corposo rapporto del ministero dell'Interno su "sette religiose e i nuovi movimenti magici in Italia". Ma all'ex frate sentir dipingere la propria organizzazione come una psicosetta nella quale "verrebbero attuate metodologie dirette a modificare il carattere e la personalità dell'adepto, al punto di ottenere il totale condizionamento e devozione nei confronti del fondatore", proprio non andava giù. Così Meneghetti ha intentato causa al Viminale ed è riuscito a ottenere un risarcimento civile per danni d'immagine di alcune decine di milioni di lire.

Setta o non setta, resta il fatto che Meneghetti, considerato da Pezzi "un uomo straordinario e quasi magico", propaganda teorie storico-politiche sconcertanti (vedi articolo a pag. 48). Dichiaratamente filo russo e anti americano, nei suoi scritti e nelle sue conferenze l'ex frate sostiene la necessità di "relativizzare l'olocausto ebraico", perché "bisogna ricordare che gli ebrei non sono l'unico popolo che ha sofferto e pagato". "Io ho visto", spiega, "alcuni ebrei, ma anche molti italiani, molti tedeschi, molti russi e molti austriaci, morire. Ognuno ha perso, la guerra è bestiale. Tutti abbiamo perso, tutti siamo stati cattivi, tutti siamo stati partigiani".

Così Adolf Hitler, ma pure Josif Stalin, secondo Meneghetti, vanno studiati dal punto di vista del loro essere interiore, senza mai dimenticare che "la realtà è come una partita di scacchi, in cui il vicitore fa le leggi, scrive la storia e definisce la morale". "Se avessimo potuto indagare l'obiettiva motivazione interna di un leader", dice Meneghetti, "con sorpresa di molti si sarebbe notato che le fonti culturali di un Hitler sono nella dottrina dei Dalai Lama del Tibet. Lì sono i fondamenti ispirativi che giustificano il suo modo di fare, che sostanzialmente non era un voler occupare gli altri, ma voler purificare e salvare il mondo".

Simili teorie hanno una ricaduta diretta sulla linea editoriale di Ovo. In via Marroncelli, infatti, non è il solo Pezzi a frequentare i corsi a pagamento (2.500 euro) di Meneghetti, ribattezzati 'residence lideristici' e indirizzati - in Italia, in Russia e in Brasile - a "professionisti, imprenditori e politici di qualsiasi estrazione". Con lui sono seguaci del 'professore' anche il direttore editoriale Simone Ciaruffoli, un ex autore di 'Camera Cafè', la sit-com in onda su Italia 1 e l'ex direttore di produzione Andrea Andreini, proveniente dalla tv satellitare de 'Il gambero rosso', mentre in redazione circolano in numero copioso vari manuali e libri di ontopsicologia. Il risultato è per molti versi inquietante. 'L'espresso' ha potuto visionare in anteprima alcune delle videoclip finora prodotte.

In quella dedicata 'All'ascesa del nazismo', accanto a un montaggio incalzante tipico dei video musicali, accompagnato da una colonna sonora decisamente furba e coivolgente, la storia della presa del potere da parte delle croci uncinate è presentata senza indugiare in alcun tipo di giudizio storico, etico o morale. Hitler diventa così solo un leader dal fortissimo "carisma personale e dalle straordinarie virtù di oratore", mentre la questione del 'Mein Kampf', ovvero della Bibbia del nazismo, viene liquidata senza far cenno al razzismo e limitandosi a dire che nella sua opera il Führer "afferma che l'attuale declino della Germania dipende da un complotto dei comunisti e degli ebrei volto a seminare discordia e indebolire l'economia del paese".

È un po' quello che sostiene Meneghetti riferendosi all'Italia. Già nel 1997, l'ex frate scriveva: "Gli Stati Uniti - con l'appoggio del denaro ebraico (la stampa, ndr) - attraverso la 'demonizzazione' del leader hanno determinato il frammentarismo del potere del leader naturale della nostra nazione". E poi continuava dicendo che, se papa Wojtyla "va a pregare nella Sinagoga, ciò succede perché gli ebrei hanno aiutato una situazione bancaria (i debiti dello Ior, ndr)".

Insomma, viste le posizioni del 'professore', non stupisce che Hitler, stando a quanto riferiscono una serie di fonti interne a Ovo, nella biografia a lui dedicata secondo i vertici della società dovesse essere definito "un personaggio controverso", ovvero con la stessa frase che chiude il video su Stalin. Anche in questo caso viene messa in evidenza "la forza d'animo" del dittatore comunista e dopo un passaggio sui milioni di morti da lui causati "per mantenere l'ordine", la clip si conclude con queste parole: "Figura controversa del '900, l'uomo d'acciaio lascia dietro di sé un impero".

Non è un caso. Agli autori dei testi di Ovopedia, in gran parte giovani con pochissima o nessuna esperienza nel campo dell'informazione storica e scientifica, viene fornito un format preciso, che ha come comune denominatore: "La volontà".

In Ovobio, la sezione dell'enciclopedia interattiva in videoclip dedicata agli uomini che nel loro campo hanno lasciato il segno, si ordina di "mettere in luce la volontà del personaggio di raggiungere i suoi obiettivi e l'intelligenza nel saper applicare questa volontà". Mentre nel piano dell'opera Meneghetti compare tra gli "intellettuali e i mistici" cui dedicare una videoclip, accanto a figure come Aristotele, Freud, Sartre e Sant'Agostino.

Ma perché il premier ha deciso di finanziare personalmente Ovo attraverso la cassaforte di famiglia Fininvest e di inserire un suo uomo, Paolo Mazzoni, nel consiglio di amministrazione della società? Rispondere alla domanda non è semplice. Qualche dato di fatto però aiuta a capire. Già nel 2006 Meneghetti ha potuto presentare il suo libro più importante ('La psicologia del leader') alla quarta convention dei circoli giovani di Dell'Utri, mentre Pezzi nel 2005, grazie alla fortissima sponsorizzazione dell'ex assistente personale del Cavaliere e attuale parlamentare Deborah Bergamini, ha ottenuto un programma su RaiDue, 'Tornasole', in cui Meneghetti, suscitando lo sconcerto del critico televisivo del 'Corriere della Sera', Aldo Grasso, è stato tra gli ospiti d'onore. Tra gli obiettivi del 'Tornasole' c'era quello di rompere la presunta egemonia culturale della sinistra. Gli ascolti sono stati deludenti, ma quello è stato comunque un primo passo.

Poi, mentre Dell'Utri (in ottimi rapporti con Meneghetti) cercava d'intervenire sul mondo degli intellettuali con il settimanale 'il Domenicale', annunciando la scoperta dei falsi diari di Mussolini e spiegando, subito prima delle elezioni, che il Pdl "avrebbe revisionato i libri di storia, ancor oggi caratterizzati dalla retorica della Resistenza", la Fininvest si è data da fare per trovare il modo di raggiungere i giovani.

La tv interattiva di Pezzi è sembrata il sistema giusto per fare guerra a Internet (anche perché il progetto della web tv non è stato ancora scartato), ormai divenuto il primo media nella fascia d'età compresa tra i 16 e i 26 anni. Ovo ha così cercato, finora inutilmente, di trovare spazio sulla piattaforma di Sky, ha concluso un accordo con Vodafone per fornire contenuti multimediali (Ovoday) e ha bussato al mercato delle televisioni via cavo americane. In programma c'è la produzione di 2 mila clip all'anno, al costo di circa 3 mila euro l'una, cui va aggiunto il denaro per acquisire le immagini dagli archivi. Un business insomma da 7 o 8 milioni di euro ogni 12 mesi, che nel 2007, con le produzioni effettive cominciate a settembre, ha portato la società a una perdita di quasi 2 milioni.

Il progetto però è più complesso. È prevista una sezione chiamata Ovonews che si dovrebbe dedicare all'approfondimento delle notizie del giorno e una di satira politica chiamata Ovospirit. Nelle riunioni in cui Pezzi e gli altri accoliti del 'professore' discutevano con la redazione i nuovi traguardi, i vertici di Ovo hanno molto insistito sulla necessità di mettere nel mirino Antonio Di Pietro che, secondo Meneghetti, durante Mani Pulite sarebbe stato un burattino nelle mani degli americani, utilizzato per distruggere le imprese italiane.

Ancora fermo è invece il capitolo di Ovowise, dei mediometraggi dedicati al pensiero politico dei grandi leader contemporanei raccontato da loro stessi. Per il primo video, in calendario c'erano 30 minuti dedicati al premier, Silvio Berlusconi. Ma il budget era basso, poco più di 35 mila euro, e la casa di produzione straniera a cui Ovo si era rivolta ha detto no.

Ma in fondo non è un problema. Pezzi è ormai ospite fisso di molte manifestazioni di Forza Italia. Con Berlusconi vanta un rapporto personale. A convincere il Cavaliere ad allargare i cordoni della borsa ci penserà lui. Perché, in fondo, anche ad Ovo o si fa la storia, o si muore.
(Foto di Pruincipe della Notte da flickr.com)

04 settembre, 2008 16:53  
Anonymous Anonimo said...

E noi paghiamo!!!
..."costato 6 miliardi di euro...", con quanti zeri si scrive?!!!???
Ma se questi facoltosi scienziati ricercatori, così come questi facoltosi "non so come si chiamano" che finanziano questi progetti, invece investissero questi soldi in delle "ricerche" per salvare vite umane, o magari azzerare il debito del 3° mondo!?
Non sarebbe più nobile!?!?

Ma questa è un'altra storia!

04 settembre, 2008 17:53  
Anonymous Anonimo said...

l'unica speranza è che i risultati di questi test, che a noi sembrano astruse e costose perdite di tempo, aprano la porta alla soluzione di importanti problemi che ci riguardano.

05 settembre, 2008 10:11  
Anonymous Anonimo said...

ARTICOLO DA REPUBBLICA.IT:

Indagine su un gruppo di aziende che lavorava per i grandi marchi
Compravano pezzi già scaduti, a prezzi stracciati, per poi "ripulirli"
La truffa del formaggio avariato
nel grattugiato finivano gli scarti
dal nostro inviato PAOLO BERIZZI

PIACENZA - Quando gli uomini della Guardia di Finanza trascrivono le intercettazioni, quasi non credono alle loro orecchie. Chi è il rappresentante legale e amministratore unico dell'azienda che ricicla formaggi avariati e scaduti? Semplice, l'ex comandante della stazione dei carabinieri. E chi certifica, passando a bere un caffè, che è tutto a posto, nonostante le celle frigorifere trabocchino di tonnellate di merce con dentro insetti, larve, escrementi e carcasse di topi, muffe, pezzi di plastica? Semplice: il veterinario dell'Asl.

È talmente disinvolto, il medico, con i banditi della tavola, da "dimenticarsi" i timbri dell'Asl di Piacenza - dov'è tuttora tranquillamente in servizio - in un cassetto della scrivania, nell'ufficio contabilità del caseificio. E così da controllore è diventato controllato. C'è anche lui nel fascicolo con cui la Procura piacentina (pm Antonio Colonna) scrive ora una nuova e ricca pagina nell'inchiesta sui formaggi avariati avviata due anni fa dai colleghi di Cremona (pm Francesco Messina).

Lo scenario ricostruito dagli investigatori è inquietante. Decine di tonnellate di scarti di formaggio piene di schifezze ritirate da grosse aziende (Granarolo, Ferrari Giovanni industria casearia, Zanetti) e mischiate a prodotto fresco: un sistema collaudato con cui la DELIA, stabilimento a Monticelli D'Ongina, sede legale a Milano in piazza IV Novembre, riesce a piazzare sul mercato italiano e europeo il suo prodotto finito. Che vuol dire soprattutto: formaggio grattugiato. Come? Vendendolo a aziende che lo confezionano in buste a marchio "Galbani", "Ferrari", "Medeghini", solo per citarne alcuni. O direttamente al cliente finale, come nel caso di "Biraghi" o "Prealpi".

Il giro è enorme, e abbraccia mezza Europa (Spagna, Austria, Germania, Francia, Belgio). Una ventina di milioni di euro il volume d'affari della società, collegata a altre tre aziende di cui due con sede a Barcellona (Compinque S. L. e Quederlac S). Sono tutte riconducibili a Alberto Aiani, cinquantatreenne di Casalbuttano. Il paese in provincia di Cremona dove l'ex ufficiale dell'Arma Francesco Marinosci, pugliese di Francavilla, cremonese d'adozione, - prima di darsi al formaggio e diventare socio di Aiani nella DELIA - dirigeva la stazione dei carabinieri. Ieri usava l'utilitaria in dotazione, guadagnava un moderato stipendio. Oggi gira in Jaguar e, si capisce, ha implementato le sue entrate.

Con Aiani e un'impiegata dell'azienda - per ora sono denunciati - Marinosci dovrà rispondere del reato di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari con rischio di danno per la salute pubblica. Ma c'è dell'altro. Sulle triangolazioni pericolose con cui DELIA acquistava "merda" - termine usato dai truffatori per indicare il prodotto avariato, dalle intercettazioni del primo troncone di inchiesta condotta dalle fiamme gialle guidate dal comandante Mauro Santonastaso - il compito di vigilare, si fa per dire, spettava a un veterinario dell'Asl piacentina: Luciano Dall'Olio (falso e abuso d'ufficio). Il medico non è esattamente un guardiano scrupoloso.

Di più: alla DELIA in pratica si autocertificano. Con il timbro del competente servizio veterinario. Per ricomporre il quadro che emerge dalle pieghe dell'inchiesta non c'è bisogno di aggiungere molti altri tasselli. Né confortano le "spigolature" venute alla luce nel corso delle indagini (già arrestate quattro persone, sigilli alla Tradel di Casalbuttano, la prima azienda "riciclona" del siciliano Domenico Russo). Per esempio: possibile che il legale di Andrea Chittò, veterinario dell'Asl di Cremona, anche lui accusato di reggere il gioco dei truffatori e sospeso dal servizio, nella memoria difensiva produca la testimonianza del comandante dei Nas di Cremona, Raffaele Marongiu?

In Procura ormai ne sono convinti: il sistema della truffa del formaggio avariato ha continuato e continua a funzionare grazie alla connivenza-complicità di chi dovrebbe controllare e però si fa chiudere gli occhi. Così la "pattumiera" funziona a pieni giri: ritira roba scaduta e marcita, e la ripulisce sotto forma di formaggio fuso che poi viene fatto raffreddare e venduto in panetti (delimix) alle grosse aziende.

Il prodotto finisce nelle grattugie. Si ottiene il lavorato finale: il formaggio grattugiato. Non deriva, ovvio, né da parmigiano né da grana padano o da altri formaggi duri fatti direttamente con il latte, ma da un "fuso" insaporito a seconda della percentuale di croste o scarti immessi nella fusione. Eccole, riempite con il prodotto delle due aziende-pirata, le classiche buste di grattugiato che finiscono sulle nostre tavole. "Di aziende come queste c'è pieno - dice un investigatore anti-frode - e i grandi marchi se ne servono abbondantemente. È un sistema di vasi cinesi che va combattuto e stroncato. I ministeri della Salute e dell'Agricoltura, adesso, dovrebbero intervenire pesantemente".

(5 settembre 2008)

05 settembre, 2008 10:16  

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