24 settembre 2008

Dolcemente viaggiare rallentando per poi accelerare

se siete d'accordo, diffondete

2 Comments:

Blogger jim said...

DAL SITO DI PIERO RICCA:

Caro Piero

diciamolo subito: la mia terra non è il Sud. E non è la Campania. E’ quella striscia di terra che va da Caserta a Napoli. E striscia di terra è una metafora perché è tutto cemento selvaggio. accavallato, grezzo, soffocante. E i rifiuti, tanti, sparsi dovunque, sui cigli delle strade, nelle piazze storiche, davanti alle scuole. Punti strategici della dignità. E i veleni ammucchiati nelle campagne, così tanti che li vedi da lontano minacciosi e con quel fumo sinistro. La quotidianità è una guerra, i giorni speciali battaglie decisive. Mea culpa, mi dico ogni giorno. Mea culpa e non getto per terra nemmeno più la cicca della sigaretta. Mea culpa e leggo tutto quello che contiene la parola Campania, devo sapere tutto, non mi devo più sentire impreparata. Mea culpa e osservo le città civili per imparare. Mea culpa e sono spietata con me stessa. Non si può guarire la mia terra malata, ma solo curarla con amore. Anche le parole hanno ora un carattere diverso, drammatiche, sempre in bilico tra la retorica e il patetismo. Ma si sa, quando la realtà è terribile le parole appaiono sempre inadeguate. E questo vorrei dagli altri. Basta, guardare fuori da noi; basta, incolpare gli altri. Basta. Mea culpa. Solo così il cambiamento è possibile. Prima dentro di noi e poi fuori. Perciò è così doloroso nella terra di nessuno.

Graziella Mazzoni
Aversa

www.graziellamazzoni2.blogspot.com

24 settembre, 2008 17:34  
Blogger jim said...

Dal blog di Sandro Ruotolo:

Egregio professor Corrado Calabrò, lei si sarà accorto della nuova bufera che si è scatenata dopo la decisione dell’Espresso di pubblicare nuove intercettazioni dalle quali emergono inquietanti intrecci tra la Rai e Mediaset. Ma una di queste intercettazioni riguarda proprio un membro dell’Autorità da lei presieduta alla quale spetterebbe il compito di vigilare sulla correttezza dei media. La riproponiamo integralmente in modo che tutti possano rendersi conto della sua gravità (può essere ascoltata qua). Lei ci ha più volte accusato di essere venuti meno agli obblighi del servizio pubblico; e noi abbiamo considerato i suoi interventi privi di legittimità perchè provenienti da una istituzione strettamente dipendente dai partiti, composta in larga maggioranza da ex parlamentari e quindi priva di quel carattere di terzietà e indipendenza che la Costituzione prevede per le istituzioni di garanzia. La telefonata tra Giancarlo Innocenzi, membro dell’Agcom, e Agostino Saccà, l’ex direttore della Fiction della Rai, dimostra che l’Agcom è più che inquinata. Ora, se lei non chiederà al signor Innocenzi di dimettersi immediatamente con quale faccia potrà continuare a minacciare sanzioni contro di noi?

Sandro Ruotolo

24 settembre, 2008 17:45  

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