04 febbraio 2008

Ligabue canta Eppure Soffia

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

TRATTO DAL SITO DEMENTEMASTELLA.IT :

Oggi non potremmo essere più seri. Vi esortiamo a leggere con attenzione la lettera che ci è stata inviata dal comitato informatici A.T.U:

"Cari, bravissimi, autori di dementemastella,
vi scriviamo ora che il Ministero della Giustizia è stato “abbandonato” da questo simpaticissimo personaggio, certamente un grande attore, non altrettanto bravo nel compiere il suo dovere.
Rappresentiamo centinaia di informatici appaltati da più di 15 anni presso tutte le strutture giudiziarie. Lavoriamo gomito a gomito con i dipendenti pubblici, la differenza è spesso impalpabile. Il problema è che uno di noi ("esterno") costa allo Stato mediamente almeno il doppio di un dipendente pubblico. Invece riceviamo il medesimo compenso mensile di un "interno", il resto se lo intascano le società appaltatrici.E poi si parla di sprechi nelle pubbliche amministrazioni?

[DOMANDA: qual è il vantaggio che lo stato trae dalle esternalizzazioni? RISPOSTA: Il concetto che sta alla base delle esternalizzazioni è di per sè sano: un "appalto di servizi" assolve ad esigenze specialistiche e/o improvvise per le quali non sarebbe conveniente e/o possibile utilizzare dipendenti dell'amministrazione pubblica. Non può essere più ritenuto "regolare" appalto una mera fornitura di mano d'opera, pluridecennale, come nel caso dei tecnici ATU negli Uffici Giudiziari. Non vi è vantaggio economico, anzi maggiore spesa nel mantenere
esterni dei tecnici integrati e funzionali alla struttura pubblica e che costerebbero anche meno della metà se assunti direttamente dallo Stato. Basandoci su casi affini ("Report" docet) possiamo teorizzare che vi siano interessi che mirano a difendere l'esternalizzazione, un connubio tra pubblico e privato. Intorno All'informatica in appalto si muovono centinaia di milioni di euro.]


Amministriamo tutto il comparto hardware/software e persino i dati sensibili del Ministero. Viviamo con i lavoratori pubblici il disagio di strutture fatiscenti e carenze di personale, siamo spesso consulenti fiduciari dei Magistrati ma nulla ci viene riconosciuto. Il Ministero ci considera numeri e le società ci contrattualizzano come vogliono, sempre più precari. Addirittura in alcune regioni non abbiamo ricevuto lo stipendio per mesi ma ci è stato consigliato di tacere.

[D: Consigliato di tacere? Può entrare nel dettaglio? E come mai la vostra battaglia, nonostante i vostri appelli alla stampa non ha suscitato tanto clamore come dovrebbe? R: Anni fa, quando la situazione era ancora sostenibile, ci veniva "consigliato" dai superiori di non dire a nessuno chi eravamo e cosa facevamo, quando poi abbiamo fatto divulgazione gli stessi personaggici hanno mosso dure critiche. Non sappiamo se ci sia davvero qualcuno che ci "censura", un caso eclatante è avvenuto con "Report" che recatosi a Napoli durante lo
sciopero di una settimana, ha girato un corposo servizio e non lo ha mandato in onda, secondo il giornalista per una sofferta scelta editoriale. Fatto sta che quel servizio sarebbe stato trasmesso a cavallo con le sedute della Commissione Giustizia della Camera che stava esaminando gli emendamenti al DDL 2873 sulla riorganizzazione degli U.G., tra i quali, i "nostri". Il servizio non è mai passato in TV e gli emendamenti sono stati tutti bocciati. Soltanto un caso?]

Abbiamo invece cominciato a parlare e gli equilibri hanno vacillato, ma al caro Mastella non importava nulla della nostra situazione. L'abbiamo incontrato una volta in Via Arenula, era fiero delle esternalizzazioni che in realtà stanno solo facendo perdere credibilità al Ministero.

Comunque Mastella sembrava non capisse la nostra situazione drammatica ed appoggiò il suo portamonete sul tavolo per dirci che non aveva soldi. Quando poi assumendoci i soldi li risparmierebbero. Mastella non ha risposto alle missive sindacali, in una seduta alla Camera dei Deputati ha fatto finta di non sentire una domanda posta da un Onorevole di maggioranza, non ha mai parlato nemmeno per 10 secondi di questa vicenda nonostante il pressing da parte nostra, dei sindacati, da alcune testate stampa e da alcuni politici, senza parlare degli scioperi quando non se ne poteva proprio più di questa situazione di merda.


Abbiamo poi più volte scritto in modo educato sul suo blog ma ci ha sempre censurato. Non chiedevamo granchè se non un maggiore controllo sull'operato delle società, clausole di garanzia per il personale che opera da sempre in questi ambienti delicati (e che viene sì ripreso al cambio di società ma a condizioni peggiori) e riconoscimento per il servizio prestato ai fini concorsuali.
Ci son voluti 34 Parlamentari per avere una risposta (da un Sottosegretario) e nonostante ciò il Governo si è rimangiato la parola opponendosi nelle Commissioni a ciò che ci avevano promesso e non concedendoci nulla di quanto richiesto.


Nel suo "cocco" ossia il DDL 2873, cosiddetto "Ufficio per il processo" col quale cercava di "arruffianarsi" i Magistrati ed i lavoratori della Giustizia (unica amministrazione non riqualificata, una vergogna!) Mastella aveva previsto 2800 nuove assunzioni ma noi non siamo stati inseriti.
Non ha fatto altro che straparlare della informatizzazione, del "Processo Telematico", secondo voi chi è che sta operando per portare avanti tutto ciò, se non noi? Dimenticati da tutti o quasi.
Oggi ci ritroviamo con l'appalto affidato ai colossi delle telecomunicazioni e le vecchie società in subappalto, con tanti colleghi licenziati dopo anni, ormai quarantenni, con il Governo che si dimette e noi non sappiamo il futuro cosa ci riserverà. Questo non è un attacco gratuito ma una storia vera, vissuta sulla nostra pelle.

Caro ex ministro lei ci ha deluso e maltrattato ed insieme ad altri porta sulla coscienza tutte quelle famiglie che han visto tornare a casa tanti padri che non avevano più il lavoro senza alcuna prospettiva futura e nessun riconoscimento da parte della Amministrazione Giudiziaria che li ha sfruttati!!!
E gli Italiani sappiano che i nostri soldi delle tasse fanno il giro dell'Oca e non vanno tutti allo Stato bensì sempre più a coloro, chissà se emanazione degli stessi politici, ai quali una gestione "allegra" della Cosa Pubblica affida funzioni centrali e delicatissime della Pubblica Amministrazione.

La nostra tormentata storia è raccontata sul blog http://blog.libero.it/comitatoatu (accessibile anche attraverso www.comitatoatu.it).

Grazie dell'attenzione e se potete...dateci una mano."

04 febbraio, 2008 12:12  
Anonymous Anonimo said...

TRATTO DAI COMMENTI AL BLOG DI BEPPE GRILLO :

Potrei sbagliarmi, ma mi pare di ricordare che ci fu una voce che rigurdava presunte case comprate o sub affittate ( non ricordo) da Di Pietro. Qualcuno potrebbe ricordarmi com'è la storia della sede dell'IDV di Di Pietro a Roma?
Sto cercando di fare un consuntivo sull'attività di Di Pietro come ministro e non ricordo di preciso la storia delle case romane Di Pietro.
grazie.

Carlo B. Commentatore certificato 04.02.08 11:19
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Ciao,

io sto cercando di fare un consuntivo sulle misteriose holding finanziarie, tipo la Palina, erano 22 anzi 34, che ricevevano negli anni '70 fiumi di denaro in contanti non rintracciabile, e che facevano capo allo Psiconano.

Vorrei anche capire come mai il padre dello Psiconano era misteriosamente diventato Direttore Generale della banca in cui lavorava, la Banca Rasini, che era indicata dai giudici di Palermo come banca utilizzata per il riclicaggio del denaro della Mafia.

Cerco anche di capire come mai Dell'Utri conversava amabilmente con Vittorio Mangano di cavalli, quando Borsellino in un intervista poco prima di morire spiegava che quando Mangano parlava di cavalli invece intendeva partite di droga.

E cerco anche di capire come mai dei pentiti affermano che Toto Riina prima di progettare le stragi del 92/93 avesse incontrato lo Psiconano e Dell'Utri. Cosa gli serviva? Un prestito finanziario per acquistare il tritolo dal Libano?

Non riesco a capire. Perfavore, puoi aiutarmi tu???

Di Pietro ha qualche macchiolina?
Probabilmente si, ma riguardano casomai immobili del suo partito.
Il Nanetto da giardino invece ha delle gigantesche macchie che riguardano affari penali e finanziari della cosa pubblica, cioè il nostro paese e le nostre tasse.

Saluti

04 febbraio, 2008 12:48  

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