29 settembre 2008

Passaparola - Travaglio - 29.9.08

passaparola

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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
L'uomo mangia anche con gli occhi, soprattutto se la cameriera è carina.
> Ugo Tognazzi
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DIARIO PERSONALE
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.
Pier Paolo Pasolini , 6 settembre 1962

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

DAL SITO DI ANTONIO DI PIETRO:

Oggi voglio parlarvi di un caso che mi riguarda personalmente, ma che credo riguardi ognuno di voi.

Domani c'è un processo a Milano contro di me. Un processo civile che mi ha intentato Mediaset ed R.t.i., ossia Berlusconi. Che cosa dicono queste società? Chiedono di essere risarcite del danno che hanno subito perché avrei detto, o meglio, ho detto e lo ribadisco in questa sede, che Rete4 ignora le disposizione della Corte Costituzionale e che sta occupando abusivamente delle frequenze. Voi mi direte che sto scoprendo l'acqua calda, lo sanno tutti. Provate a fare una ricerca in Rete alla voce “europa 7 rete 4”. In questo momento, mentre vi parlo, ho trovato 4 milioni 250 mila interventi a riguardo. Lo sanno tutti tranne quelli di Mediaset e Reti Televisive Italiane. Loro non si sono neanche accorti che nel frattempo la Corte Costituzionale italiana, la Corte di Giustizia Europea, la Commissione Europea hanno detto che la legge Gasparri è una legge che aggira la normativa europea, che aggira la normativa italiana e aggira il buon senso.

Loro si lamentano dicendo: “Ma Di Pietro queste cose non le dice da parlamentare. Le dice da cittadino e non può dirle”. Non ho capito perché un cittadino non può dire ciò che potrebbe dire un parlamentare. Non è che uno, siccome parlamentare, può sproloquiare quanto gli pare e piace e il cittadino non lo può fare. Ma nel caso di specie essere parlamentare e cittadino non c'entra niente: quello che si afferma è la verità.

E' vero o non è vero che Europa7 ha vinto una gara e gli è stata assegnata una frequenza? E' vero.
E' vero o non è vero che non può trasmettere perché quella frequenza è occupata da Rete4? E' vero.
E' vero o non è vero che c'è tutta una serie di interventi governativi, soprattutto dei governi Berlusconi, cioè del proprietario di Rete4, che tira a campare per non dare quello che spetta ad Europa7 e quindi favorire Rete4? E' vero.
E' vero o non è vero che su queste vicende si sono innestate una marea di sentenze del Tar, della Corte Costituzionale, della Corte di Giustizia Europea e addirittura provvedimenti della Commissione Europea, ed è vero o non è vero che se non si mette a posto la situazione l'Italia è condannata a pagare una multa all'Europa di qualche miliardo di euro? E' vero, e non lo dico io. Sul Sole24Ore c'è un articolo in cui si dice che “la mancata assegnazione di frequenze per Europa7 vale 3 miliardi e mezzo”.

Rispetto a tutti questi fatti, questi signori invece di spiegare che cosa stanno combinando hanno ritenuto di citare in giudizio me perché li avrei diffamati. E allora lo ripeto ancora: in questo momento c'è una televisione che sta trasmettendo in via analogica in violazione della direttiva europea e della Corte di Giustizia Europea. Noi riteniamo che tutto questo deve essere superato.

State a vedere che adesso la colpa è mia che denuncio questi fatti, e di quegli altri 4 milioni 250 mila persone che lo denunciano, e non di chi li ha commessi. Vi terrò informati su cosa succederà domani. Purtroppo penso che il giudice mi assolverà, e me ne dispiace perché mi sarebbe piaciuto un bel processo per far sapere all'opinione pubblica come stanno le cose, perché molte volte l'opinione pubblica ascoltando soltanto la loro campana si fa un idea diversa. Ecco perché dico che Berlusconi è un po come Do Nascimento: continua ad imbonire l'opinione pubblica con messaggi totalmente falsi, una volta su questo, l'altra volta sul Lodo Alfano, l'altra volta ancora sui rifiuti di Napoli, sull'Alitalia che doveva essere tutta italiana e adesso hanno detto che devono trovare l'acquirente straniero perché con quelli italiani non vanno da nessuna parte.

Meditate gente, meditate, perché la dittatura si avvicina.

30 settembre, 2008 10:22  
Anonymous Anonimo said...

DAL SITO VOGLIOSCENDERE.IT:

Ora d'aria
l'Unità, 30 settembre 2008

Al Tappone ha voluto festeggiare il suo 72° compleanno nel solco della tradizione: raccontando balle. Ha fatto la solita lista di processi a suo carico, esagerando un po’ (“100 procedimenti, 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria, 2500 udienze, 180 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti”) e senza rendersi conto che anche un decimo di quelle cifre in qualunque altro paese avrebbe catapultato il premier, se non in galera, almeno fuori da Palazzo Chigi. Ha ripetuto di essere “sempre stato assolto”, mentre ha avuto 6 prescrizioni perché lui stesso ha dimezzato i termini di prescrizione (controriforma del falso in bilancio e legge ex-Cirielli) e 2 assoluzioni perché “il fatto non costituisce più reato” in quanto lui stesso l’ha depenalizzato (sempre il falso in bilancio). Ha raccontato che la legge Alfano è “comune ad altri Paesi europei”, mentre non esiste democrazia al mondo che preveda l’immunità per il premier (Grecia, Portogallo, Francia e Israele la contemplano solo per il capo dello Stato). E s’è dimenticato di spiegare come mai, appena passato il Dolo Alfano, il suo avvocato on. Niccolò Ghedini annunciò che lui non l’avrebbe usato perchè voleva essere assolto, mentre ora pretende di applicarlo pure al coimputato Mills con la sospensione urbi et orbi del processo.

Per fortuna esiste ancora un giudice a Milano, anzi parecchi: per esempio quelli del processo Mediaset (D’Avossa, Guadagnini e Lupo), che hanno accolto la questione di incostituzionalità dell’Alfano proposta dal pm Fabio De Pasquale, inoltrandola alla Corte costituzionale perché la porcata venga dichiarata illegittima. Cioè nulla. I testi di De Pasquale e del Tribunale, sono la più plateale smentita alle balle del Cainano, sulla scorta di quel documento eversivo che è la Costituzione. Secondo il pm, l’Alfano la viola in quattro punti. 1) Se l’art. 3 statuisce l’eguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge e dunque l’art.112 prevede l’azione penale obbligatoria, non si vede come si possano sospendere i processi a carico delle 4 alte cariche dello Stato senz’alcun vaglio sulla gravità dei reati commessi né alcun filtro sull’opportunità di una scelta tanto pesante. Già bocciando il lodo Maccanico-Schifani, la Consulta aveva contestato il carattere generale e automatico della norma, ma Alfano se n’è infischiato e l’ha riproposta tale e quale. 2) Per l’art. 136, le leggi dichiarate incostituzionali sono nulle, dunque non si possono ripresentare: nullo lo Schifani, nullo anche l’Alfano. 3) La figura delle 4 “alte cariche”, per la nostra Costituzione, non esiste. Esse hanno diverse fonti di legittimità:il presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune più i presidenti di Regione; i presidenti delle Camere sono eletti dalle Camere; il premier è nominato dal capo dello Stato. Accomunarli nello stesso calderone impunitario non ha alcun senso. 4) Per derogare al principio costituzionale di eguaglianza, occorre una legge costituzionale: infatti sono articoli o leggi costituzionali a stabilire trattamenti speciali per ministri, capo dello Stato, giudici costituzionali e parlamentari. L’Alfano è una legge ordinaria, dunque non vale.

De Pasquale cita i lavori della Costituente, dove nel 1947 si discusse se immunizzare il Presidente della Repubblica (non certo quelli del Consiglio o delle due Camere) per reati comuni commessi fuori della sua funzione. L’on. Bettiol la propose, ma fu bocciato a larga maggioranza. Calosso obiettò: “Non vedo la necessità di costituire al Capo dello Stato una posizione speciale. Abbiamo una magistratura che è sovrana ed è uno dei poteri dello Stato… Persino presso certi popoli coloniali è possibile chiamare dinanzi al giudice il governatore”. Il grande Mortati rivelò: “Si è omessa intenzionalmente ogni regolamentazione della responsabilità ordinaria del Presidente. E’ una lacuna volontaria della Carta costituzionale”. Il presidente dell’Assemblea, Meuccio Ruini, tagliò corto: “Meglio una lacuna che un privilegio troppo grande per il Presidente, il quale è sempre cittadino fra i cittadini, anche se ricopre il più alto ufficio politico. Non ammetterei che per 7 anni il Presidente della Repubblica non rispondesse alla giustizia del suo Paese”. Altri tempi, altri padri costituenti. Poi arrivarono i padrini ricostituenti a spiegarci che la legge è uguale per tutti, tranne quattro.
Marco Travaglio

30 settembre, 2008 10:29  

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