09 febbraio 2009

Beppino resisti!


Cari politici-burattini del Vaticano, cari italiani tanto cattolici, tanto buoni, METTETEVI UNA MANO SULLA COSCIENZA, RITIRATEVI IN BUON ORDINE, COLLE VOSTRE LEGGI/BIBBIE, LA VOSTRA SUPERIORITA' MORALE, LE VOSTRE PARABOLE.
Lasciate vincere il rispetto della vita umana, dei sentimenti, del buon senso.
Mettetevi nei panni di Eluana, mettetevi nei panni del padre.
Vi prego...
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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
Se mio figlio si rifiuta di mangiare, per punizione lo mando a letto senza cena.
> G. Rossetti
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DIARIO PERSONALE
Siamo allo sfacelo, siamo alla tragedia, questo governo sta facendo a pezzi la nostra società. La vedo brutta.

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4 Comments:

Blogger jim said...

DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO (SCUSATE, QUESTA E' FORTE) :

"Ed ecco come vive ancora oggi Eluana: i suoi occhi si aprono e si chiudono seguendo il ritmo del giorno e della notte, ma non ti vedono. Le labbra sono scosse da un tremore continuo, gli arti tesi in uno spasimo e i piedi in posizione equina. Una cannula dal naso le porta il nutrimento allo stomaco. Ogni mattina gli infermieri le lavano il viso e il corpo con spugnature. Un clistere le libera l'intestino. Ogni due ore la girano nel letto. Una volta al giorno la mettono su una sedia con schienale ribaltabile, stando attenti che non cada in avanti. Poi di nuovo a letto."


(da La storia di Eluana Englaro di Luca Carra)

monica c., FRATTAMAGGIORE NAPOLI 09.02.09 16:45|

09 febbraio, 2009 17:05  
Blogger jim said...

Eluana è morta ieri sera, ed in televisione si sentivano solo discorsi volgari, settari, violenti.
Che schifo, che vergogna.

10 febbraio, 2009 10:24  
Blogger jim said...

DAL BLOG DI ANTONIO DI PIETRO:

Ho aspettato la fine della giornata per commentare quanto accaduto al Senato a seguito della morte di Eluana Englaro.
Esprimo la mia solidarietà al signor Beppino Englaro, suo padre, perché ieri quel dolore che forse gli anni avevano mascherato in una quotidiana apparente normalità si è riacceso con tutta la sua forza come un fuoco mai spento dalla cenere degli anni.

Provo sdegno e vergogna per lo spettacolo che i politicanti in cerca d’autore hanno offerto a Palazzo Madama con parole fuori da ogni decenza. Parole indegne che mi offendono come cittadino, come padre, come politico: “assassini” è una di queste.
Una parola infamante, impronunciabile in un'Aula del Parlamento.

“Assassini” sono coloro che non hanno teso la mano a Beppino Englaro quando, nel 2004, chiese aiuto senza ricevere nessuna risposta, secondo quanto dichiarato dallo stesso Englaro, dall’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal suo ministro della Salute.
“Assassini” sono coloro che hanno processato mediaticamente e politicamente Beppino Englaro per la scelta più sofferta della sua vita. Lo dico come padre perché non immagino tanto dolore racchiuso nel corpo di una persona per riuscire a prendere una decisione del genere. Decisione che rispetto.

Gli “assassini”, senatore Quagliariello e senatori del Pdl, sono ben altri.
I veri “assassini” sono coloro che non hanno concesso la scorta a Marco Biagi, il 19 marzo 2002, a Bologna.
“Assassini” sono coloro che cancellano, con una scellerata propaganda razzista, il comma 5 dell’articolo 35 del decreto legislativo 25 luglio 1998, secondo il quale "l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità", esponendo i cittadini a rischio di patologie come la tubercolosi.

Berlusconi, Quagliariello, Gasparri e la claque di governo si guardino allo specchio e si vergognino profondamente, almeno oggi.


Postato da Antonio Di Pietro

11 febbraio, 2009 11:47  
Blogger jim said...

DA L'UNITA':

Zorro di Marco Travaglio



Morta a morta



Si dice che gli uomini si svelano fino in fondo solo di fronte alla morte. È stato così anche di fronte alla morte di E.E. (come Michele Serra, non voglio neppur nominare quella povera ragazza usata come scudo umano dai peggiori avvoltoi).
Che ha costretto politici e giornalisti a dare il meglio o il peggio di sé. Berlusconi ha mostrato fino all'ultimo quanto gl'interessasse «salvare una vita»: dopo l'assalto al Colle, ora confida al fido Minzolini: «Abbiamo tutto l'interesse ad andar d'accordo con Napolitano, potrebbe crearci problemi»: per esempio non firmare le leggi incostituzionali sulla giustizia. Intanto le sue tv, che lui controlla fotogramma per fotogramma, hanno sciacallato finchè han potuto, poi han mandato in onda quattro ore di «Grande Fratello». Così Canale 5 ha fatto il pieno di ascolti e di introiti pubblicitari e Mentana è rimasto in naftalina, per non disturbare Vespa. Il quale, un'ora dopo la morte di E.E., aveva già riaperto il set di Cogne, di Erba e di Perugia, con qualche ritocco ad hoc per evitare confusioni, ma sempre sul filone «giallo». Infatti, al secondo minuto di «Morta a Morta», c'era già un «esperto» che lanciava sospetti sulle «vere cause» del decesso e invocava «esami tossicologici» per trovare le prove dell'omicidio.
Fatica sprecata: bastava interpellare Quagliariello, Gasparri, Fede o Giordano, che l'assassino l'han già scovato da giorni: Napolitano o, in alternativa, Peppino. Mancava solo il plastico della clinica «La Quiete», ma gli scenografi dell'insetto necrofilo ci stanno lavorando. Poi dice che uno guarda il Grande Fratello.

12 febbraio, 2009 12:36  

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