19 febbraio 2009

Tribute to Ayrton Senna

1 Comments:

Blogger jim said...

DAL SITO DI BENNY CALASANZIO:

giovedì, febbraio 19, 2009
Lettera a Giovanni Arcangioli
Ieri le agenzie di stampa hanno battuto questa notizia: "E' stato dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Caltanissetta contro la sentenza di assoluzione emessa dal Gip nei confronti del colonnello dei carabinieri, Giovanni Arcangioli, che era accusato di furto, aggravato dall'aver favorito Cosa Nostra, dell'agenda rossa del giudice Paolo Borsellino". Salvatore Borsellino ha dichiarato che non sa se riuscirà a sopportare anche questo oltraggio. Io mi rivolgo direttamente a quel carabiniere che nel frattempo è stato promosso e che oggi insegna alla scuola allievi ufficiali a Roma.

Signor Arcangioli,



spero i suoi impegni all'accademia dei carabinieri e la soddisfazione per la decisione della Cassazione le lasceranno il tempo di leggere queste poche righe vergate di prima mattina da un siciliano cresciuto laico ma con una foto di due giudici sul comodino e con la Costituzione al posto della Bibbia. Vedo e rivedo quelle immagini, la vedo e rivedo con la borsa di un giudice appena morto allontanarsi dal luogo della strage di via D'Amelio. La vedo tranquillo, soddisfatto, vittorioso. Senza il minimo turbamento per la catastrofe che la circonda. Lei non si è mai fatto processare per quella illegittima sottrazione e non ha mai dato una versione univoca e attendibile di quel gesto. Ha sempre dato varie e discordanti versioni in quanto "turbato dal vedere quei corpi"; sembra tutt'altro dalle immagini, glielo assicuro. Hanno archiviato l'indagine a suo carico per furto aggravato dell'agenda rossa di Paolo Borsellino, e ora hanno respinto il ricorso della procura di Caltanissetta: gli italiani non sapranno mai la verità, non sapranno mai se lei è innocente o se lei è autore del furto di quell'agenda su cui erano scritti appunti pericolosi come armi atomiche e se lo fece per favorire cosa nostra. Voglio solo dirle che forse non sapremo mai la verità, ma che quelle immagini per noi significano molto, e vederla con quella borsa in mano per gli italiani è metà della torta. Già, non sappiamo per conto di chi e perchè lei fece quel gesto inconsulto, ma lo fece, e noi abbiamo le prove. Nessuno potrà scagionarla di averci privato di una parte di verità che ci spetta come italiani e come siciliani. Fino a quando lei continuerà a tacere rimarrà colui che fino a prova contraria ha sottratto la borsa del giudice. Perchè? Lei ha il dovere morale di dire il perchè di quelle oscure manovre quando il corpo del giudice Borsellino era ancora caldo e quando la Sicilia era sgomenta. Signor Arangioli, io non so se la sua coscienza le lasci tregua, la nostra memoria di certo non lo farà mai. Parli, finchè è in tempo, e non ci privi di un nostro diritto.

19 febbraio, 2009 14:21  

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