07 marzo 2007

Amianto (= Asbesto)



Alessandro Ronchi
Capogruppo dei Verdi per la Pace nel Consiglio Comunale di Forlì
FAQ Amianto

In questa pagina raccolgo le domande e le risposte relative al problema della bonifica e dello smaltimento dell’Amianto Friabile, Cemento Amianto Eternit

D: La presenza dell’amianto è sempre indice di pericolo?

R: la presenza di materiali costituiti da amianto non è di per se’ pericolosa.Se il materiale è in buone condizioni è molto improbabile che rappresenti un rischio per la salute e pertanto è inopportuna la bonificaAl contrario, quando le superfici di eternit dei capannoni divengono friabili al tatto e iniziano a sfaldarsi, a causa dell’azione di agenti esterni come la pioggia o gli urti, è NECESSARIO e OBBLIGATORIO per legge RIMUOVERLE.Infatti, in questo caso, si sprigionano particelle di amianto, fibre di amianto, altamente dannose per la salute dei cittadini.

D: Il mio vicino ha una copertura in Amianto. A chi posso rivolgermi?

R: Potete rivolgervi all’Azienda USL ed alla sezione provinciale dell’ARPA competenti per il territorio, oppure a laboratori specializzati.

D: Ho sentito dire che il rischio è solo per chi lavora a contatto con l’amianto

R: I rischi per la salute derivanti dal contatto con l’amianto sono sicuramente molto più elevati per chi lavora a stretto contatto con questo materiale. Questo non significa che sia sottovalutabile il problema anche per chi non ci lavora, per questi motivi:- per il rischio neoplastico non vi sono teoricamente valori di soglia;- le fibre inalate nel tempo si accumulano nell’organismo e accrescono progressivamente il rischio (probabilità) di provocare danni (soprattutto gli anfiboli);- tra la popolazione esposta sono compresi anche i bambini (che eventualmente occupano una scuola con amianto): essi hanno una lunga aspettativa di vita ed hanno perciò più possibilità di sviluppare il tumore;- l’esposizione “civile” è una esposizione vera poichè normalmente gli occupanti un edificio con amianto non portano mezzi di protezione delle vie respiratorie, a differenza dei professionalmente esposti.

D: Come posso fare per effettuare la bonifica?

R: Esistono tre metodi: la rimozione, l’incapsulamento ed il confinamento. La rimozione deve essere effettuata da personale competente con le adeguate protezioni. L’incapsulamento consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. Costi e tempi dell’intervento risultano più contenuti. Non richiede la successiva applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce rifiuti tossici. Il principale inconveniente è rappresentato dalla permanenza nell’edificio del materiale di amianto e dalla conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione. Occorre inoltre verificare periodicamente l’efficacia dell’incapsulamento, che col tempo può alterarsi o essere danneggiato, ed eventualmente ripetere il trattamento. L’eventuale rimozione di un materiale di amianto precedentemente incapsulato è più complessa, per la difficoltà di bagnare il materiale a causa dell’effetto impermeabilizzante del trattamento. Inoltre, l’incapsulamento può alterare le proprietà antifiamma e fonoassorbenti del rivestimento di amianto. Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del confinamento. Rispetto all’incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. E’ indicato nel caso di materiali facilmente accessibili, in particolare per bonifica di aree circoscritte (ad es. una colonna). Non è indicato quando sia necessario accedere frequentemente nello spazio confinato. Il costo è contenuto, se l’intervento non comporta lo spostamento dell’impianto elettrico, termoidraulico, di ventilazione, ecc. Occorre sempre un programma di controllo e manutenzione, in quanto l’amianto rimane nell’edificio; inoltre la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni.

D: quando bisogna chiamare una ditta specializzata per la rimozione?

R:Quando devono essere rimosse grandi quantità di materiali contenenti amianto (es. tetti di fabbricati con superficie superiore a 30/40 mq , pari ad un peso di circa450 kg , serbatoi per liquidi di dimensioni superiori a 50 litri, coibentazioni di caldaie) o quando le lavorazioni comportano rilevanti rischi infortunistici (esempio: lavori a quote elevate), è necessario chiamare una ditta specializzata.

D: Come si può effettuare la rimozione da soli in modo corretto?

R: Per i pezzi di amianto con superficie inferiore a 30/40 mq e con un peso al di sotto dei 450 kg, si può procedere alla rimozione da soli, e conferire il materiale all’azienda locale che gestisce lo smaltimento (assolutamente vietato usare il bidone della spazzatura!!). Per effettuarla in modo corretto per la salvaguardia della salute e dell’ambiente, occorre tuttavia usare i seguenti accorgimenti:1) Indossare una tuta “usa e getta” con copricapo, una maschera per polveri di tipo P3, guanti usa e getta e scarpe antiscivolo.Puoi acquistare questi articoli presso negozi di vernici, ferramenta ed articoli per infortunistica e sicurezza.2) Riempire una pompa manuale a bassa pressione (es. quella per spruzzare gli antiparassitari nell’orto di casa) con acqua e materiale incapsulante al 20%, aggiungendo qualche goccia di colorante a tinta vivace (es: rosso, blu) per evidenziare le zone trattate. Spruzzare i materiali contenenti amianto con tale soluzione.Puoi acquistare la pompa manuale ed il colorante presso negozi di bricolage e fai date, ferramenta e negozi di articoli per infortunistica e sicurezza; per i fornitori di materiale incapsulante, consulta le Pagine Gialle alla voce “COLORI, VERNICI E SMALTI. Produzione e Commercio”.3) Rimuovere i materiali spruzzati facendo attenzione a non romperli o danneggiarli, per evitare la dispersione di fibre di amianto.4) Depositare i materiali contenenti amianto su un pallet di legno, rivestire con un telo di plastica e sigillare con nastro adesivo da pacchi.Ogni pacco, che andrà contrassegnato con un’etichetta indicante la presenza di amianto, non potrà superare i 30 kg di peso.5) Pulire l’area di lavoro:Per evitare la dispersione di residui e polveri contenenti amianto, anche i teli di plastica utilizzati durante i lavori andranno irrorati con le stesse sostanze impregnanti o incapsulanti prima di essere rimossi; dopodiché, dovranno essere ripiegati, insaccati ed uniti al materiale da smaltire.Tutte le superfici dell’area di lavoro, compresi i mobili e gli attrezzi utilizzati, andranno accuratamente pulite ad umido. Nel caso di lavori in esterno, il terreno dovrà essere pulito accuratamente da eventuali residui di cemento-amianto.Durante tutte le operazioni non si deve fumare né mangiare.
ULTERIORI AVVERTENZE
Nel caso in cui i materiali friabili abbiano portato alla creazione di cumuli di fibre o residui filamentosi di amianto nelle grondaie o su altre superfici, è necessario rimuoverli, inumidendoli con acqua fino ad ottenere una poltiglia, che deve essere raccolta con delle spatole all’interno di contenitori a perdere o insaccata in sacchi di plastica a doppio telo (e fermato con nastro adesivo resistente); il tutto va poi consegnato a CIS Spa.In tutte le operazioni sopra descritte vanno adottate tutte le cautele antinfortunistiche necessarie: ad esempio, usare scale a norme di legge, non andare su coperture non portanti, prive di parapetto, ecc.

D: Dove trovo maggiori informazioni?

R: Questi sono i principali link che ho trovato sull’argomento:



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CRONACA


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LEGGEREZZA DEL GIORNO

Il piu' onesto degli angoli e' quello retto.

> Gino Patroni

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DIARIO PERSONALE

Oggi cielo grigio, idem il mio umore, ovviamente.

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2 Comments:

Blogger freesud said...

Che abbiamo fatto di male per meritarci un Presidente così?

Il video pubblicitario del governatore della Sicilia Totò Cuffaro è davvero agghiacciante. Giocare a fare il padrino, con il vino in mano, la coppola e lo schiacciapensieri in sottofondo è quanto meno inopportuno. Soprattutto quando a fare questo gioco è un personaggio sotto inchiesta per vicende legate alla mafia e vice-segretario nazionale di un partito, l'UDC, nel quale molti esponenti, in Sicilia, hanno subito inchieste e arresti per mafia. La cosa diventa assurda quando il "vasa vasa" rispolvera una teoria che fù il cavallo di battaglia del noto bandito Salvatore Giuliano: l'annessione della Sicilia da parte degli Stati Uniti d' America. Giuliano e la sua banda furono gli autori materiali della strage di Portella della Ginestra. Il disegno autonomista di Giuliano aveva proprio lo scopo di portare la Sicilia a diventare una delle stelle della bandiera americana. Ci vuole una bella faccia tosta. Ma non si vergogna?

WWW.RIBERAONLINE.BLOGSPOT.COM

08 marzo, 2007 08:24  
Blogger jim said...

I siciliani non c'entrano niente con gli enormi problemi che ci sono in Sicilia. I problemi esistono da tempo in tutto il Sud Italia, come sanno gli studiosi della "Questione meridionale".

Non so dire se si riuscirà a sconfiggere questo cancro, però ho notato molte analogie tra i rapporti NORDITALIA-SUDITALIA e NORDDELMONDO-SUDDELMONDO.

In quanto alla vergogna ho notato spessissimo che i disonesti non si vergognano di niente (e se fosse diversamente forse non sarebbero disonesti, non credi?)

08 marzo, 2007 10:32  

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