09 ottobre 2007

Ernesto Che Guevara




TRATTO DAL BLOG DEL GIORNALISTA PINO SCACCIA :
Ernesto Che Guevara morì a 39 anni crivellato di pallottole su una panca di una scuola di La Higuera (Bolivia) la mattina del 9 ottobre 1967, quarant’anni fa. La 'campagna boliviana' cominciò nel novembre 1966 quando, sotto falso nome e senza barba, Guevara entrò in Bolivia con un gruppo di rivoluzionari. Un anno prima il Che aveva rinunciato alla carica di ministro e 'comandante' nonché alla cittadinanza cubana, per portare il messaggio rivoluzionario nel mondo. A La Higuera Guevara arrivò dopo aver vinto nella giungla alcuni scontri con l'esercito boliviano. I problemi cominciarono quando la colonna lascio' la giungla, il 26 settembre e cadde in un'imboscata a Vallegrande. All'alba dell'8 ottobre si cominciò a combattere. In serata, il Che, ferito ad una gamba, venne rinchiuso con gli altri prigionieri nella vicina scuola di La Higuera. Durante la notte Guevara non ebbe cure mediche mentre a La Paz, il presidente boliviano, il generale René Barrientos, decideva di farlo giustiziare. L'esecuzione avvenne alle 13. Gli sparò un sergente, volontario, dopo che il 'Che' gli aveva detto: spara codardo. Dopo le foto, il suo corpo, con le mani mozze, fu sepolto a a Vallegrande, in una fossa comune non segnata. Speciale Ansa VIDEO



Vallegrande (Bolivia), foto di Pino Scaccia


Vallegrande (Bolivia), 1995 - La vecchia lavanderia esiste ancora. E' diventato un luogo di culto. Troviamo graffiti su tutte le pareti gialle e scrostate. La scritta piu' frequente e anche scontata sottolinea che "El Che vive". Poche firme, le scritte sono quasi tutte anonime: "Seguiremos adelante, seras nostra estrella" (ti seguiremo, sarai la nostra stella), "Asasinato, seguimos tu camino", "El Che esta presente con sus ideas". E la piu' bella: "Che: eres de los muertos que nunca mueren" (ci sono dei morti che non muoiono).Ricordate quella immagini? Il corpo del "Che" sulla barella, a torso nudo, con gli occhi aperti. Dopo aver girato quelle immagini (a proposito fu un operatore mitico, Hermes, che ancora lavora in Messico), il cadavere fu affidato a due infermiere che lo lavarono, preparandolo alla sepoltura. Abbiamo ritrovato una di quelle due infermiere. Si chiama Susana Osinaga. Abita ancora a Vallegrande. Non e' ancora vecchia, anche se una frezza bianca le attraversa tutti i capelli. "Quella notte. La ricordo benissimo. Erano le tre. E noi eravamo giovanissime. Il Che aveva un buco di pallottola alla tempia destra e un altro al cuore. I soldati che ci stavano vicino ci hanno raccontato che la fucilazione era tutta una bugia. Il Che era stato ucciso con la pistola dal colonnello Zenteno. Un gesto di rabbia perche' Guevara gli aveva sputato in faccia. Quando e' arrivato, gli ufficiali ci hanno fatto lasciare tutti gli altri pazienti per pensare a lui. Gli abbiamo tolto i pantaloni, tutto. Curioso, aveva tre paia di calzini, faceva freddo in montagna. Lo abbiamo lavato e poi gli abbiamo messo un pigiama nuovo. Quegli occhi bianchi e aperti li ho ancora dentro: sembrava che ci guardasse. E quella barba crespa. Era bello, come un Cristo. Mi hanno detto anche che l'aveva tradito una contadina perche' i guerriglieri rubavano le galline. Ma la gente gli voleva bene, sapeste quanta gente e' venuta quella sera". Viaggio in Bolivia
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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
Lui: "C'ero. C'ero quando tua nonna era malata, quando ti hanno licenziata, c'ero quando ti sei rotta la gamba". Lei: "Porti sfortuna"
> Anonimo
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DIARIO PERSONALE
Devo ricominciare a fare sport, mi sto imbolsendo come un deputato.

Etichette:

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Quarantanni fa moriva il Che.

Hasta la victoria,
siempre!

shamu

09 ottobre, 2007 14:53  
Anonymous Anonimo said...

Abbiamo imparato ad amarti
sulla storica altura
dove il sole del tuo coraggio
ha posto un confine alla morte.

Qui rimane la chiara,
penetrante trasparenza
della tua cara presenza,
Comandante Che Guevara.

La tua mano gloriosa e forte
spara sulla storia
quando tutta Santa Clara
si sveglia per vederti.

Qui rimane la chiara ...

Vieni bruciando la nebbia
come un sole di primavera,
per piantare la bandiera
con la luce del tuo sorriso.

Qui rimane la chiara ...

Il tuo amore rivoluzionario
ti spinge ora a una nuova impresa
dove aspettano la fermezza
del tuo braccio liberatore.

Qui rimane la chiara ...

Continueremo ad andare avanti
come fossimo insieme a te
e con Fidel ti diciamo:
Per sempre, Comandante!

Qui rimane la chiara ...


b.

09 ottobre, 2007 15:15  
Anonymous Anonimo said...

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12 aprile, 2013 07:35  
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