11 marzo 2008

ANNA MAGNANI


DAL SITO ANSA.IT :
MAGNANI, CENT'ANNI DA 'LUPA ROMANA'
di Alessandra Magliaro
ROMA - Due occhi di brace, un corpo bello con il seno pieno e le gambe snelle, i capelli scuri sempre arruffati, indomabili come lei, una personalità forte cui era difficile tenere testa, generosa di cuore quanto possessiva, persino morbosa, una risata travolgente e un'impulsività proverbiale: così era Anna Magnani, uno dei massimi talenti del teatro e del cinema italiano, di cui oggi 7 marzo, ricorre il centenario della nascita. Un francobollo speciale da 60 centesimi con il suo volto sarà emesso dalle Poste Italiane e la Zecca conierà una moneta speciale da 5 euro in argento ma varie altre sono le iniziative, televisive ed editoriali. Piuttosto assente la Rai generalista, fatta eccezione per una puntata speciale di Cinematografo (sabato a mezzanotte su Raiuno) di Gigi Marzullo cui seguiranno durante la notte, i tre film tv del '71-'73, 'La sciantosa'; '1943: un incontro' e 'L'automobile' della collana Tre donne, ideati e sceneggiati da Alfredo Giannetti, unica eccezione televisiva dell'attrice (oltre ad un programma-omaggio al suo adorato compagno di teatro, Totò) RaiSat Cinema le rende omaggio trasmettendo dalle 17, due film tra i più significativi della sua lunga esperienza artistica: Mamma Roma (1962) di Pier Paolo Pasolini, che ne fa il simbolo dell'impossibile desiderio delle classi subalterne di assimilarsi alla società borghese contemporanea, e La rosa tatuata (1955), di Daniel Mann, un melodramma tratto dall'opera del suo amico Tennessee Williams e film che le valse l'Oscar. Sky Cinema Classics ricorda Nannarella con altri due film e un documentario. Si comincia alle ore 14 con Carosello del Varietà (1955) di A. Bonaldi e A. Quinti, con Totò e Aldo Fabrizi e poi alle ore 16:30 Siamo donne (1953), commedia in cui Anna Magnani, diretta da Luchino Visconti, interpreta se stessa in uno dei quattro episodi. Si intitola invece Anna Magnani - Ritratto di attrice il documentario, in onda alle 15:35 prodotto da Sky Cinema e realizzato da Katia Ippaso, Linda Ranalli e Fausto Galosi. Si parte da quella mattina del marzo 1956, quando Anna Magnani viene svegliata da una telefonata nella sua casa romana di via degli Astalli: ha vinto l'Oscar per il ruolo di Serafina delle Rose, la furiosa, incantata e primitiva protagonista di La rosa tatuata, personaggio che Tennessee Williams aveva scritto appositamente per Nannarella, diventata poi sua inseparabile amica. Il documentario si avvale poi di molte testimonianze tra cui il figlio Luca, la nipote attrice Olivia Magnani, l'attrice Marisa Pavan, Giancarlo Giannini, la scrittrice Dacia Maraini. Sotto il segno di Anna Magnani nasce addirittura un canale: TvCiak, il nuovo canale web di Rai.tv (www.rai.tv) interamente dedicato alla fiction televisiva. La sciantosa, 1943: un incontro e L'automobile sono gli episodi di 'Tre donne', la storica serie Tv del 1971 che Rai.tv ripropone per la prima volta su internet a partire da oggi, perfetta antologia dei personaggi femminili che la Magnani aveva interpretato e reso popolari nella sua carriera teatrale e cinematografica: La canzonettista Flora, la coraggiosa Jolanda, l'ex prostituta Anna. Esce invece in libreria una nuova edizione aggiornata di Nannarella, il romanzo di Anna Magnani, scritto da Giancarlo Governi (ed. Minimum Fax) che proprio oggi viene presentato a Roma dall'autore, dal figlio Luca Magnani e da Giovanna Ralli che fu una delle sue più care amiche. Sempre Luca Magnani ha inaugurato sabato scorso a Palazzo Altieri, dove la madre abitò per tanti anni fino alla morte nel 1973, le iniziative intitolate 'Ciao, Anna. Il centenario'. Proseguiranno con un mostra fotografica, poi con uno spettacolo teatrale al Valle, uno dei 'suoi' teatri, poi a Furore, paesino della Costiera Amalfitana dove ebbe i giorni più felici accanto a Roberto Rossellini, per concludersi ad ottobre a San Felice Circeo, dove l'attrice è sepolta ma dove ha passato lunghi periodi nella sua villa sul mare. Anche la Cineteca di Bologna renderà omaggio ad Anna Magnani con una retrospettiva di suoi film per tutto il mese di marzo. Ad aprire l'evento, lunedì 10 lunedì sera la testimonianza di Carlo Di Carlo, che nel 1962 ha lavorato al fianco di Pasolini nel film Mamma Roma (1962, Italia).
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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
Quando uno e' miliardario, gli manca sempre pochissimo per essere un genio.
> Fortebraccio
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DIARIO PERSONALE
Ieri pare che abbia fatto capolino sul mio umile ed inoffensivo blog nientepopòdimeno che il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri!

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

un sito sul problema rifiuti in Campania:

http://www.camman.info/page38.htm

11 marzo, 2008 17:04  
Anonymous Anonimo said...

DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:



Non capisco lo scandalo: Ciarrapico non ha mai rinnegato il fascismo, nemmeno quando faceva da delfino ad Andreotti e si accaparrava le acque di Fiuggi sfruttando i suoi appoggi politici. Insomma, Ciarrapico fascista… sai la novità.

Il paradosso sta nel fatto che in tutti i discorsi fatti intorno a questa candidatura, nessuno ha fatto notare, ne a destra ne a sinistra, che Ciarrapico non solo è fascista, ma è anche un avanzo di galera, un pluripregiudicato con le pezze al culo che da anni ha grossi problemi con la giustizia, mai risolti completamente.

Tratto da Wikipedia:
Ciarrapico è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione, ridotti in cassazione a 3 anni, per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Il 18 marzo è stato spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare. E’ entrato a Regina Coeli il 21 marzo e il 24 aprile gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.
L’11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti. Dopo sette anni, quindi nel 2000, l’affarista fu definitivamente condannato. Tuttavia venne affidato in ragione della sua età, ai Servizi Sociali.Condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo.

giovanni ciccio 11.03.08 17:02

11 marzo, 2008 17:06  

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