11 settembre 2008

Questo blog è un pericoloso covo di persone oneste


Messaggio a tutti quelli che mi ascoltano e che non commettono reati (e se fanno qualche "cacchiata" si vergognano come giapponesi).
In Italia, ormai, c'è il fascismo.
In Italia comanda la Mafia.
In Italia vai avanti se sei figlio di o se hai la tessera del partito X.
In Italia comandano i pluripregiudicati, i violenti ed arroganti sono sempre impuniti.
In Italia non ci vergogniamo più di niente.
In Italia non vogliamo pensare, non sappiamo pensare, non sappiamo niente.
In Italia c'è corruzione, bigottismo, prostitute al potere che se la prendono con le "colleghe" povere, costrette a battere sul marciapiede.
In Italia se dici queste cose sei un "qualunquista".
In Italia se dici queste cose i giovani istruiti "perbene" ti guardano e ti dicono, gonfi di rancore ed invidia: "sei il peggio!"
In Italia stiamo bene perchè tutti abbiamo il cellulare (parole dello psiconano).
Italiani !!!!!!! MI AVETE PROPRIO ROTTO I COGLIONI!
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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
Il segreto del mio lungo matrimonio? Andiamo al ristorante due volte a settimana. Ceniamo a lume di candela, musica romantica e qualche passo di danza... Lei ci va il martedì e io il venerdì.
> Henny Youngmann
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DIARIO PERSONALE
I video che ho promesso ieri sono troppo grandi, dovrò prima rimpicciolirli.

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Da wikipedia: aforisma del giorno:

"Dovremmo essere la patria del diritto, siamo diventati la patria del rovescio. Oggi i fuorilegge scrivono leggi, i malfattori giudicano i giudici. E il destino dei magistrati è nelle mani delle sentenze degli avvocati...
Beppe Grillo

11 settembre, 2008 17:33  
Anonymous Anonimo said...

DA REPUBBLICA.IT: (ENNESIMA FIGURA DI MERDA DEL "GIORNALISTA" D'AVANZO):

Travaglio: "Così ho pagato le vacanze"
di MARCO TRAVAGLIO


Caro Direttore, per la quarta volta da quando ho raccontato in tv una serie di fatti veri sul passato del presidente del Senato, Renato Schifani, sono costretto a difendermi dagli attacchi di Giuseppe D'Avanzo (altro che "polemicuzza personale"). Il quale, anziché delle strane amicizie del presidente del Senato, continua a occuparsi delle mie vacanze. Io indico la luna, lui parla del dito. Nel suo articolo del 14 maggio, svelava uno scoop sensazionale: "L'avvocato di Michele Aiello (un costruttore arrestato nel 2003 e poi condannato in primo grado per mafia, ndr)... dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo (Ciuro, un maresciallo della Direzione antimafia di Palermo, arrestato nel 2003 per mafia, poi assolto dalla mafia ma condannato per favoreggiamento di Aiello, ndr), Aiello ha pagato l'albergo a Marco (Travaglio, ndr).

Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia". Poi citava una clamorosa telefonata dell'"8 agosto del 2002" fra me e il sottufficiale, che mi prestava un cuscino. Siccome nel 2002 passai le vacanze in un hotel di Trabia, il "Torre Artale", segnalatomi da Ciuro, ritenni che quella voce falsa e calunniosa divulgata da D'Avanzo si riferisse alle mie vacanze del 2002 nell'hotel di Trabia. Dissi subito che me le ero pagate io, visto che sono abituato così e che non ho mai visto né sentito questo Aiello. E promisi di dimostrarlo con le carte. Dopo lunghe ricerche, ho rintracciato l'estratto conto della mia carta di credito Diners con cui pagai la metà del conto (2 mila euro) e la fotocopia dell'assegno con cui saldai il resto (2.526,70 euro). Li ho pubblicati sul mio blog, per evitare di annoiare ancora i lettori di Repubblica con questa penosa faccenda.

Speravo che fosse finita, ma mi sbagliavo. Ieri D'Avanzo mi ha dedicato tre quarti di pagina, cambiando le carte in tavola. Dopo aver sempre parlato del 2002 e di Trabia, ora sostiene che "quei documenti provano poco": stavolta devo dimostrare che pagai anche la vacanza del 2003 in un residence di Altavilla Milicia ("è il saldo del soggiorno al Golden Hill a dover essere confermato"). E butta lì un simpatico "anche se quei documenti saltassero fuori...".

Bene, sono felice di comunicargli che il mio soggiorno di dieci giorni in un villino del residence Golden Hill ad Altavilla lo saldai con la proprietaria (il cui nome, se vuole, gli fornirò in privato) in data 21 agosto 2003 con un assegno della mia banca, San Paolo-Imi di Torino: assegno di 1000 euro numero 3031982994.

Per la fotocopia, farò subito richiesta alla banca e spero di averla tra qualche settimana, come l'altra. Casomai D'Avanzo gradisse qualche ragguaglio sulle mie ferie precedenti o successive (le faccio tutti gli anni), posso fornirgli la documentazione completa, onde evitare di dovergliene render conto a rate, per la gioia - immagino - dei lettori. Dopodiché, visto che "per vergognarsi c'è tempo", il collega potrà procedere a piè fermo. E poi, magari, occuparsi anche lui del passato di Schifani. Sarebbe la prima volta.

Due parole, infine, sulla nuova lezione di giornalismo che D'Avanzo ha voluto impartirmi dopo una lunga arringa difensiva pro Schifani, della quale il presidente del Senato gli sarà senz'altro grato (mi ha fatto causa civile chiedendomi un paio di milioni di euro). Egli sostiene di aver tirato in ballo le mie vacanze a proposito (si fa per dire) di Schifani per "applicare il principio 'tu quoque': atti uguali vanno valutati a uguali parametri". Bene, vediamoli questi "atti uguali".

A) Io conosco, come decine di cronisti giudiziari, un sottufficiale della Guardia di Finanza che lavora all'antimafia fin dai tempi di Falcone e che mi suggerisce un albergo a Trabia e un residence ad Altavilla. Io ci vado e, ovviamente, pago il conto (anzi, in albergo pago il doppio del prezzo inizialmente pattuito). Poi il maresciallo viene arrestato e condannato per aver passato notizie riservate a un indagato (Aiello).

B) L'avvocato Renato Schifani, alla fine degli anni 70, entra nella "Sicula Brokers"in società con l'amministratore dei cugini Salvo (arrestati di lì a poco per mafia da Falcone), con Benny D'Agostino (arrestato e condannato per mafia negli anni 90) e con Nino Mandalà (arrestato e condannato come boss di Villabate sullo scorcio degli anni 90). Non li incontra per il lavoro che fa: ci entra in società, ci fa soldi, affari, lucro. Prima di essere arrestato, Mandalà si sposa e Schifani presenzia al suo matrimonio. Poi diventa consulente urbanistico del comune di Villabate, nominato da una giunta considerata dai magistrati "nelle mani" di Bernardo Provenzano e Nino Mandalà. Poco tempo dopo, il comune di Villabate verrà infatti sciolto due volte per mafia.

Dimenticavo. A) Io sono un privato cittadino. B) Schifani, già capogruppo di Forza Italia al Senato, è la seconda carica dello Stato. Qualcuno davvero può pensare che A è uguale B? Qualcuno può davvero sostenere che non si dovessero raccontare, in vari libri e in tv, le frequentazioni del presidente del Senato?

Era poi tanto campata in aria una battuta, quella su lombrichi e muffe, che intendeva semplicemente segnalare lo scadimento della nostra classe politica e rammentare il principio universale secondo cui chi ricopre alti incarichi pubblici non dev'essere nemmeno chiacchierato? Troppo spesso, in Italia, "si guarda al dito anziché alla luna" perché "l'informazione che racconta la malattia del Paese, dei veleni che lo inquinano, dei detriti che ne condizionano le decisioni diventa, in questa interpretazione, addirittura una patologia e non una delle possibili terapie per immunizzare il discorso pubblico".

Ma "pensare che l'informazione sia la malattia del Paese e non una delle necessarie terapie alle patologie della politica può essere una strada senza ritorno alla vigilia di una stagione che, in modo esplicito, vuole attenuare i contrappesi di un potere che non riconosce alcun limite a se stesso. Dove si canta una sola nota, le parole... non conteranno più". Sono parole che condivido in pieno. Le ha scritte Giuseppe D'Avanzo su Repubblica il 1° agosto 2008. Chissà se le condivide anche lui.

12 settembre, 2008 10:55  
Blogger Unknown said...

è sempre il migliore...ce ne devono essere altri come lui...Dove siete, fatevi avanti!

12 settembre, 2008 11:30  
Anonymous Anonimo said...

ci sono i giornalisti dell'Espresso dell'articolo su napoli, che oggi sono stati perquisiti e sequestrati i pc:
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Perquisizioni/2040773

grazie per la segnalazione

12 settembre, 2008 11:34  
Anonymous Anonimo said...

DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:

'giorno blog

alcune piccolissime riflessioni -- OT --
suggerite da alcuni commenti:

1) Sarah Palin è questo e quell'altro e quell'altro ancora: giusto!
il punto è che lei poteva dire le sue str..te a casa e nesusno poteva ribattere. Ma E' STATA SCELTA DA McCAIN (Repubblicano) come sua vice...
E su McCAIN niente? tutte le colpe sulla Palin?
lui va liscio?..

2) Leggo alcol sigarette e prostituzione: già
con la differenza che le prostitute sono PERSONE, non dimentichiamolo mai!. proviamo a pensare che abbrutimento può portare una donna a vendere il suo corpo, con qualsiasi tipo di soggetto glielo chieda (malato, brufoloso, vecchione, maniaco sessuale..)
proviamo a pensare alle ragazze convinte di venire a lavorare onestamente (suggerisco il libro "Le ragazze di Benin City" sulla tratta delle nigeriane in Europa..)

3) La PROSTITUZIONE è una cosa che mi fa stare male al pensiero. Ma una legge su questa piaga fatta dalla ministra che sappiamo mi fa incaxxare!!
e le trasmissioni che mostrano culi e tette, e le intercettazioni o i bigliettini in aula di un pres.delcons. con le sue "gallinelle" del pollaio mi disgustano molto più di una povera crista in strada!!!!

Paola Bassi 12.09.08 12:05 |

12 settembre, 2008 12:18  

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