11 dicembre 2006

Camorra Über Alles!






"Gomorra" - Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra
Roberto Saviano
Casa editrice: Mondadori
Collana: Strade blu
Anno pubblicazione: 2006
Prezzo: 15,50
Genere: criminalità,mafia,carceri
Volumi: 1
Pag: 331
Descrizione:L’autore racconta come in un romanzo aspro e feroce, il potere della camorra, la sua affermazione economica e finanziaria e la sua potenza militare. Una raccolta di testimonianze e leggende fatta sui luoghi degli agguati, nei negozi e nelle fabbriche dei clan malavitosi.
Quarta di copertina:Questo incredibile, sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra si apre e si chiude nel segno delle merci, del loro ciclo di vita. Le merci "fresche", appena nate, che sotto le forme più svariate - pezzi di plastica, abiti griffati, videogiochi, orologi - arrivano al porto di Napoli e, per essere stoccate e occultate, si riversano fuori dai giganteschi container per invadere palazzi appositamente svuotati di tutto, come creature sventrate, private delle viscere. E le merci ormai morte che, da tutta Italia e mezza Europa, sotto forma di scorie chimiche, morchie tossiche, fanghi, addirittura scheletri umani, vengono abusivamente "sversate" nelle campagne campane, dove avvelenano, tra gli altri, gli stessi boss che su quei terreni edificano le loro dimore fastose e assurde - dacie russe, ville hollywoodiane, cattedrali di cemento e marmi preziosi - che non servono soltanto a certificare un raggiunto potere ma testimoniano utopie farneticanti, pulsioni messianiche, millenarismi oscuri. Questa è oggi la camorra, anzi, il "Sistema", visto che la parola "camorra" nessuno la usa più...
Dati estrapolati dal libro di Saviano:
3.600 morti dal 1979.
La camorra ha ucciso più della mafia siciliana,
più della 'ndrangheta,
più della mafia russa,
più delle famiglie albanesi,
più della somma dei morti fatta dall'ETA in Spagna e dell'IRA in Irlanda,
più delle Brigate Rosse,
dei NAR
e più di tutte le stragi di Stato avvenute in Italia.
A Napoli c'è una GUERRA, da anni, e chi, come me, va via, scappa da una zona di guerra.
Chi rimane, FA LA RESISTENZA.
E' importante dare alle cose il giusto significato.
E' importante che gli italiani capiscano che nel loro Paese c'è una guerra in atto da anni, che uccide le persone.
E' importante che gli emigranti esprimano solidarietà verso quelli che sono rimasti a vivere in una zona di guerra.
Per conoscere i motivi di questa guerra, vi invito a leggere il libro di Saviano.
UN REGALO DI NATALE OBBLIGATORIO!!!!
p.s. - non prendo soldi da questa "marchetta"!


DIARIO PERSONALE
Sono tornato a lavoro. Nei prossimi giorni ho parecchio lavoro.
Spero di giocare a pallone domani, mi hanno nominato organizzatore ufficiale dell'azienda, ma non riesco mai a mettere insieme 10 uomini.Qualcuno vuole giocare?
Mi hanno appena postato questo:
"hanno tagliato un albero di chissà quanti anni per esporlo a san pietro...
non ho parole

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/
inbreve/visualizza_new.html_2052941211.html
Io direi: "Assassini"; è un termine appropriato?

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9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Credo proprio di sì, assassini è il termine esatto. Un delizioso albero, enorme, maestoso, innevato come tradizione natalizia vorrebbe e senza più radici..
Morirà nel giro di pochi giorni a quando il prossimo???

11 dicembre, 2006 15:37  
Anonymous Anonimo said...

Ho dimenticato la firma..
Bilo

11 dicembre, 2006 15:39  
Blogger jim said...

gliele taglierei a loro le zampette, altro che...st'incivili...

11 dicembre, 2006 15:41  
Anonymous Anonimo said...

Pennellate in tinta di colori sfumati di una Napoli vivace e festaiola, si contrappongono ai colori smorti e ruvidi di quella Napoli cattiva e senza pietà. Mercatini natalizi luminosi e folkloristici, le pastorelle di ceramica vicino a pecorelle bianche e voluminose come la lana fanno bella posa sugli scannetti di legno nei vicoletti gioviali, banchi di pesce fresco schizzati a intermittenza da mani rugose e lavoratrici. Più in là c'è un ragazzo steso per terra, ahimè non respira è morto. Marò che hanno fatto? Una sceneggiata, si tratta sicuramente di teatro di quart'ordine..ma no..."so' passati e hanno cominciato a sparare, chill era 'nu buon guajione".. non riesco a staccare gli occhi dal rigolo di sangue che scivola vicino al corpo, sento le sirene dei carabinieri che si avvicinano..."nun vuleva fa' niente 'e male, è trasuto vuleva 'e sigarett, chillu strunz ha reagito e l'ha acciso"..."ma nun ho sape ha chi è figlio Arturo" (bene ho saputo anche il nome del ragazzo) "abitava proprio la 'ncopp, 'o pate jesce oggi 'e galera e succer 'o burdell"..."sì sì s'adda vendicà!"...

bilo

12 dicembre, 2006 09:41  
Blogger jim said...

è un quadro tragicamente napoletano.
di chi è?

12 dicembre, 2006 10:30  
Anonymous Anonimo said...

Mi sono firmata, è mio di Bilo

12 dicembre, 2006 11:17  
Blogger jim said...

allora ti devo fare i complimenti.
sei una scrittrice? mi ricordi Matilde Serao
Ti ringrazio per il contributo a questo blog, che per crescere e divenire un Agorà, un luogo di scambio di opinioni e dialogo filosofico, politico e culturale, ha bisogno dell'apporto di tutti

12 dicembre, 2006 11:43  
Anonymous Anonimo said...

Non offendiamo la Serao

bilo

12 dicembre, 2006 11:48  
Blogger jim said...

e perchè? mica la stai offendendo, o scimmiottando?
E' lo spirito con cui si scrivono le cose che conta, non lo stile.
Solo chi intuisce ed ha il coraggio di descrivere con lucidità la tragica contraddizione di Napoli ha il diritto di criticare la nostra bellissima ed inquieta città.
E da secoli, ormai Napoli vive questa dicotomia: una Napoli nobile, elegante, raffinata ed acculturata, che rimarca con boria la sua differenza oserei dire "razziale" con l'altra, la Napoli stracciona, che si arrangia, emarginata da tutti, che segue ormai le sue regole, di onore e di rispetto. Napoli risplenderà quando le sue due anime torneranno a guardarsi negli occhi. E forse io ritornerò...

12 dicembre, 2006 12:41  

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