02 luglio 2008

Lettera di Umberto Eco



LA LETTERA
Umberto Eco: "La minoranza ha il dovere di manifestare"
Umberto Eco ha inviato questa lettera a Furio Colombo, Paolo Flores d'Arcais, Pancho Pardi, promotori della manifestazione dell'8 luglio in Piazza Navona.
"Cari Amici, mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare: 1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare. 2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia. "
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CRONACA
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APPROFONDIMENTO
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
Non ti rendi conto di quanti amici hai fino a quando non affitti una casa sulla spiaggia.
> Anonimo
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DIARIO PERSONALE
Si fanno cose, durante il giorno, ci si concentra su certi problemi, ci si dispiace o si è felici per certi avvenimenti della nostra esistenza. Quindi abbandoniamo del tutto le Domande Fondamentali, quelle ci terrorizzano, ci bloccano, ci fanno mancare il fiato.

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5 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ben tornata Ingrid!

03 luglio, 2008 07:57  
Anonymous Anonimo said...

beh, meglio tardi che mai!

03 luglio, 2008 10:09  
Anonymous Anonimo said...

LA GRANDISSIMA LUCIDITA' DI SABINA GUZZANTI:

LA LETTERA
La Guzzanti: per il Pd noi 4 gatti?
Ricordo che loro scalavano banche

Caro direttore, sull'aereo al ritorno da un viaggio di un mese per un lavoro sulla satira nel mondo, ho preso l'Espresso per aggiornarmi un po'. Meno male che avevo la cintura di sicurezza perché rischiavo di cadere dalla sedia! La notizia è scioccante. L'articolo di apertura dice che Berlusconi ha mostrato il suo vero volto: non un grande statista ma un uomo che pensa solo a fare leggi per sé! Ha ingannato l'opposizione con straordinaria abilità! La sua performance è stata talmente geniale e inaspettata (sorrideva! Lui che non ha mai sorriso!), che ha ingannato perfino Veltroni ! Appena atterrata vengo a sapere della manifestazione dell' 8 luglio. I commenti che sento e che leggo in proposito sono sempre gli stessi. La gente non arriva alla quarta settimana questi sono i problemi, non le intercettazioni, non la giustizia, non la difesa della vecchia obsoleta Costituzione, non la difesa dei giornalisti che sono una casta e che se non scendono in piazza loro non si capisce perché dovremmo scendere in piazza noi, non la difesa dei magistrati che sono un'altra casta. Shenderovich, satirista russo, lavorava ad un programma con il 50% di share, è stata una delle prime vittime di Putin.

Sono anni che può esprimersi solo in una radio dissidente e la gente che ha votato Putin continua a fermarlo per chiedergli: come mai non ti si vede più in tv? Shenderovich osserva acutamente che la sua gente non associa la libertà al benessere. Guardano l'Occidente e vorrebbero quello stile di vita. Non capiscono che questo stile di vita è stato raggiunto grazie alla libertà. E votano Putin in massa. Tutti proviamo fastidio a risentire la parola girotondi, proviamo fastidio al nome di Di Pietro, al nome Veltroni, Fava e ormai anche Vendola. Sarebbe meglio che ci fossero dei politici che ci convincono di più ma non ci sono. Nell'attesa dell'arrivo del messia una manifestazione è stata convocata l'8 luglio e bisogna andarci. Il leader plebiscitario Veltroni dice che si tratta dei soliti quattro gatti. Su Veltroni non c'è altro da aggiungere al commento di Altan: - Si manifesta in autunno. - A che ora? La ragione per cui non si arriva alla quarta settimana è che tutti i settori della nostra società, compresi tutti quelli che dovrebbero svolgere attività di controllo, sono corrotti. La ragione per cui stiamo male e staremo peggio è che siamo governati da ladri. È grazie alle intercettazioni che sono state fermate le scalate alle banche da parte di Berlusconi, della Lega e del Pd, grazie alle intercettazioni e soprattutto grazie al fatto che siano state rese pubbliche a mezzo stampa Fazio è stato costretto a dimettersi e ora ci troviamo con Draghi che è onesto e capace. La violazione della privacy è già punita dalla legge, Anna Falchi ha avuto giustizia. Gli italiani continuano ad essere truffati dalle banche, dai partiti, dall'ultimo arrivato come Fiorani che con in tasca decine di milioni di euro rubati alle vecchiette che poi votano Berlusconi, ci saluta dai canali Mediaset, sempre educativi, ballando a torso nudo a casa di Lele Mora.

Sabina Guzzanti
03 luglio 2008

03 luglio, 2008 10:34  
Anonymous Anonimo said...

DAL BLOG DI GRILLO:

Lo psiconano sarà domani ospite del suo dipendente Mentana, nella sua trasmissione Matrix, nella sua rete Canale 5 a dire “pacatamente e serenamente che la giustizia è una vera emergenza”. Per lui.
Il Paese, pacatamente e serenamente, lo ascolterà e poi lo manderà a fanculo.
Lo psiconano vuole abolire le intercettazioni per la maggior parte dei reati. Quelli in cui sono coinvolti politici e industriali.
Telefonate a Matrix, 06/57787833 e leggete a Mentana una riga tra le seguenti sulla situazione del Paese dei papponi accompagnata da un Vaffanculo!

- Oltre il 40% della ricchezza nazionale è illegale (rapporto Alto Commissariato anti-Corruzione) Vaffanculo!

- Lavoro nero e sommerso: 27% del Pil (fonte Ocse) Vaffanculo!
- Evasione fiscale: 200 miliardi di euro (fonte Secit e Revue de droit fiscal) Vaffanculo!

- Grandi aziende con un fatturato superiore a 50 milioni di euro, che evadono il fisco: 98,40% (fonte Agenzia delle entrate fiscali) Vaffanculo!

- Esportazione illecita di capitali: 85-90 miliardi di euro (fonte Confcommercio, Eurispes, Procura Nazionale Antimafia, settimanale Economy) Vaffanculo!

- Beni consolidati delle mafie: 1.000 miliardi di euro (fonti Confcommercio, Economy, Procura Nazionale Antimafia) Vaffanculo!

- Affiliazioni alle mafie, esclusi i colletti bianchi che utilizzano il denaro riciclato: 1.800.000 persone (fonte Dia e relazione Commissione Parlamentare Antimafia 2003) Vaffanculo!

- Percentuali delle estorsioni per regione sul totale per Campania 14,9%, Sicilia 12,9% e Lombardia 10,4% (fonte Ministero dell'Interno) Vaffanculo!

- Nella sua ultima relazione il Commissariato contro la Corruzione ha affermato: siamo peggio che in Tangentopoli, la corruzione piega ogni settore e la sanità è terra di conquista.Vaffanculo!

Ps: ringrazio per i dati La Casa della Legalità

03 luglio, 2008 11:47  
Anonymous Anonimo said...

DAI COMMENTI AL BLOG DI GRILLO:

DISTINZIONE tra PASTORATO EB.RA.ICO, CRISTIANO e APATHEIA GRECA

Il Dio degli e.br..ei è un dio-pastore, ma non esistevano pastori all'interno del regime politico e sociale degli e.br..ei.

Invece nel cristianesimo il pastorato sviluppa una rete istituzionale densa, complicata, fitta, che aspirava a diventare coestensiva, come in effetti è stata, la Chiesa.

Il pastorato nel cristianesimo ha dato luogo ad un'arte del condurre, dell'accompagnare, del guidare, del prendere per mano, del manipolare gli uomini, del seguirli passo passo, un'arte che ha la funzione di farsi carico degli uomini per tutto il corso della loro vita e in ogni momento della loro esistenza.

E' un'arte di "governare gli uomini".

(il tema del PASTORATO è molto più complesso di questa estrema sintesi)

DIFFERENZA tra l'APATHEIA GRECA e CRISTIANA

Detto in termini molto generici, in maniera schematica e caricaturale, si potrebbe sostenere che il cittadino greco - il cittadino ovviamente, non lo schiavo, ecc - si lasci dirigere e, in fondo, accetti di farsi dirigere soltanto da 2 cose:
dalla legge e dalla persuasione, cioè dagli ordini della città o dalla retorica degli uomini.

Sempre in maniera approssimativa, si può dire che presso i greci la categoria generale dell'obbedienza NON esista; rispettare le leggi o farsi persuadere da qualcuno: legge o retorica.

Il pastorato cristiano ha invece organizzato, qualcosa di completamente diverso ed estraneo alla pratica greca. Potremmo chiamarla l'istanza dell'"OBBEDIENZA PURA"..

Il pastorato cristiano ha invece organizzato, qualcosa di completamente diverso ed estraneo alla pratica greca. Potremmo chiamarla l'istanza dell'"OBBEDìENZA PURA": l'obbedienza come tipo di condotta unitaria, altamente valorizzata, che trova in se stessa la sua ragion d'essere.
Il pastore non sarà pertanto l'uomo della legge, né il suo rappresentante; la sua azione sara' sempre congiunturale e individuale. Basti considerare il caso dei LAPSI, coloro che hanno rinnegato Dio. Come dice san Cipriano, non bisogna trattarli tutti allo stesso modo, ogni caso va tratto singolarmente.

Ancora una volta non siamo molto lontani dai temi che troviamo presso gli e.b.rèi, benché la religione ebr.aica sia essenzialmente una religione della legge.
Ma accanto a questo tema, che individua nel pastore più che l'uomo della legge, colui che si fa carico di ogni singolo caso, esiste nel PASTORATO CRISTIANO un altro elemento specifico, non rintracciabile altrove: cioè il fatto che il rapporto della pecora con chi la dirige è di dipendenza integrale.

DIPENDENZA INTEGRALE significa 3 cose:

1' rapporto di sott0missione, non a una legge, a un principio di ordine, a un'ingiunzione ragionevole o a qualche principio ragionevole. Si tratta della sottomissione di un individuo ad un altro individuo.
Il cristiano si rimette al pastore per le cose spirituali, ma anche per quelle materiali e per la VITA QUOTIDIANA. A questo proposito, i testi cristiani fanno continuamente riferimento a un passo dei Salmi che recita "Chi non è diretto cade come una foglia morta": ecco il caso che traduce praticamente il principio fondamentale secondo il quale obbedire, per un cristiano, non significa obbedire ad una legge o ad un principio basato su un elemento di razionalità, ma significa mettersi interamente alla dipendenza di qualcuno in quanto tale.

Questo principio è illustrato da quelle che si potrebbero definire le prove di buona obbedienza, che sono prove di IRRIFLESSIONE e IMMEDIATEZZA.

Troviamo così una serie di storie riportate da Cassiano nelle "Istituzioni cenobitiche" e nella "Storia lausiaca."

Come esempio di virtù di obbedienza, Cassiano cita un novizio nell'atto di ricopiare un testo delle Sacre Scritture, che interrompe la sua trascrizione non alla fine di un paragrafo o di una frase e neppure a metà di una parola, ma a metà di una lettera, lasciandola in sospeso, per obbedire a un ordine che non potrebbe essere più che insignificante (andare ad innaffiare un arbusto nel deserto).

E' anche la prova dell'assurdità: l'OBBEDIENZA perfetta consiste nell'obbedire ad un ORDINE, non perchè sia ragionevole o perchè assegni un compito importante, al contrario, proprio perché è assurdo.

L'obbedienza cristiana, della pecora al suo pastore, è pertanto un'obbedienza integrale di un individuo ad un altro. Si tratta di un rapporto di servitù integrale.

Nell'obbedienza greca, o in ogni caso quando un greco si sottomette alla volontà o agli ordini di qualcuno, vi è sempre un OGGETTO o un FINE - la salute, la virtù, la verità -, perciò si arriva al momento in cui il rapporto di obbedienza terminerà, e addirittura si rovescerà (maestro-discepolo).

Invece nell'obbedienza cristiana non c'è un fine, è un'obbedienza FINE a SE STESSA: si obbedisce per poter essere obbedienti e giungere ad uno stato di obbedienza. Questa nozione di "STATO di OBBEDIENZA" è qualcosa di veramente nuovo e specifico.

La pratica dell'obbedienza tende a ciò che si definisce UMILTA': sentirsi l'ultimo degli uomini, ricevendo ordini da chiunque, e soprattutto rinunciando alla PROPRIA VOLONTA'. Essere umile significa sapere che la propria volontà come tale è MALVAGIA.

Il fine dell'obbedienza consiste nel mortificare la propria volontà. E' in questa prospettiva che per definire l'essenza del buon monaco, san Benedetto, nel capitolo V della sua "Regola", afferma: "Non vivono più del loro libero arbitrio, "ambulantes alieno judicio et imperio, procedendo ...
Da qui si comincia a capire anche la differenza di senso che in seguito è stata attribuita al termine APATHEIA, che costituisce "il" fine dell'obbedienza.

Quando un discepolo greco va a trovare un maestro di filosofia e si mette sotto la sua direzione e il suo governo, lo fa per raggiungere qualcosa che si chiama apatheia, assenza di pathè, cioè di passioni.
Ma che significa e in cosa consiste l'assenza di passioni?
Non avere passioni vuol dire liberarsi della passività, eliminare cioè da se stessi i movimenti, le forze, il turbinio che sfuggono al controllo e che perciò espongono al pericolo di essere schiavi sia di ciò che accade dentro di sé, o nel proprio corpo, sia eventualmente di ciò che accade nel mondo, l'apatheia greca garantisce la PADRONANZA di sé.

Si obbedisce e si rinuncia a un certo numero di cose, anche ai piaceri della carne e del corpo, pur di assicurare l'apatheia:
"per divenire maestri occorre rinunciare."
MENTRE
La parola apatheia, trasmessa al cristianesimo dai moralisti greci e greco-romani, acquisterà un senso completamente diverso; la rinuncia ai piaceri del corpo, ai piaceri sessuali, ai desideri della carne avrà un effetto del tutto diverso nel cristianesimo.

Che significa, infatti, per il cristianesimo assenza di pathè, cioè assenza di passioni?

Vuol dire essenzialmente rinunciare al proprio egoismo, alla propria VOLNTA' individuale.
Il rimprovero principale che verrà mosso ai piaceri della carne non è il fatto di ridurre alla passività - tema stoico ed epicureo -, ma al contrario, il fatto di provocare un'attività individuale, personale ed egoista, in cui il proprio io è direttamente interessato e forsennatamente coinvolto nella propria affermazione.
Dunque, il pathos che si vuole scongiurare con le pratiche cristiane NON è la passione, ma la volontà, (orientata verso se stessi), mentre l'assenza di passioni, Yapatheia, è la volontà che ha rinunciato a se stessa e non smette di rinuncia a se stessa.
Buona Giornata

03 luglio, 2008 11:57  

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