27 dicembre 2006

Un pensiero anche durante le feste


COMMENTO SULL'ATTUALITA'

Tratto dal blog di Piero Ricca, quello che ha detto "Buffone!" all'ex-premier:

December 19, 2006 on 7:36 pm
"In linea di principio sono contrario alla gogna, alle punizioni corporali, alla pena di morte. Ma farei un’eccezione. Per Maria De Filippi.Se la chiesa cattolica fosse un’istituzione sana, l’avrebbe già condannata al rogo a Campo dei Fiori. Per corruzione morale del popolo di Puffonia.Maria De Filippi in Costanzo è una strega moderna, non c’è dubbio. Ma soprattutto un simbolo. Questa strana donna, a metà fra il transessuale e la camionista, non è che uno dei simboli più malvagi di questa fognaria fucina dell’immaginario collettivo che è, da decenni, la tv commerciale. Cioé tutta la tv, visto che la Rai ormai è una brutta copia di Mediaset, con i suoi reality show, i suoi quiz per dementi e i suoi insulsi sceneggiati.Il programma pomeridiano della camionista transessuale merita di esser visto almeno una volta. Vi compaiono esponenti della meglio gioventù di Puffonia, per corteggiarsi, sedursi, fidanzarsi. Il tutto sotto l’occhio della telecamera, seguito da milioni di fedeli telespettatori.Ci sono poche rappresentazioni altrettanto eloquenti di quel che è diventato il popolo puffone: masse desideranti un’inquadratura, bestiame umano che agogna un destino da copertina. Consumatori provetti di tutto ciò che la Dinità Mercato escogita e propina.L’intuizione di Pier Paolo Pasolini si è avverata: Puffonia è diventata una sterminata periferia, abitata da un sottoproletariato culturale che va in vacanza a rate, si trastulla con i gadget, si abbevera alle riviste di gossip, legge i libri di Faletti, ha per Muse le veline, si ribella solo ai soprusi della squadra del cuore. La mutazione antropologica è andata oltre l’immaginazione del poeta. Il progetto culturale della P2 si è realizzato in pieno.Questa immensa platea televisiva (undicenni mentali, li definì il Puffone) è il grande bacino elettorale del partito populista di massa, che oggi si chiama Forza Italia e domani, all’occorrenza, si ripresenterà sotto nuove insegne.Insistere sul degrado dell’estetica televisiva, che ottunde i cervelli e spaccia disvalori mediante un bene pubblico come l’etere, significa non arrendersi all’ineluttabilità della devastazione culturale e morale di un intero popolo. Una politica seria non può che ripartire da qui.Federico Fellini dedicò alla tv commerciale un film solo in apparenza satirico, Ginger e Fred. A chi gli chiedeva, nei giorni della lavorazione, il motivo di quell’interessamento a una materia tanto prosaica, rispondeva: “Ma non vedete, quello è il cancro dei prossimi vent’anni!”. Era il 1986.Dopo aver collaborato con lui per diciotto anni, lo stesso Indro Montanelli chiese provocatoriamente di processare Berlusconi: non per i reati penali che pure ha commesso a profusione, ma per corruzione morale del popolo italiano.Non aver intuito questo cancro, non aver saputo opporre argini a questa deriva: ecco la colpa imperdonabile della cosiddetta sinistra italiana. Una colpa infinitamente più grave di qualsiasi mazzetta. Basti dire che il tricheco dei parioli che ha sposato e lanciato la camionista transessuale, Maurizio Costanzo, è uno dei consulenti per la comunicazione di prestigiosi leaderini di centrosinistra. Un tempo era l’addetto stampa della P2. Ieri presentava il suo ultimo capolavoro nel reparto camicie della Rinascente di Milano.Non era poi difficile capire. Ricordo che, nel mio piccolo, a undici anni provavo un senso di disagio, una vera e propria sofferenza intellettuale quando al lunedì tornavo in classe e sentivo quasi tutti i miei compagni ripetere le battute, i gesti, le volgarità degli eroi di Drive in. Intuivo gli effetti perversi della massificazione, dell’appiattimento del linguaggio.Lo dissi una volta a Carlo Freccero, uno degli inventori della tv commerciale. Un poco se ne risentì. Ma lui stesso ha fatto parziale autocritica denunciando l’aberrazione della “logica quantitativa dell’audience”.Come se ne esce? I danni fatti sono irreparabili in quanto hanno agito nel profondo della psiche collettiva. Ma siamo ancora in tempo, forse, per tentare di salvare il salvabile. La prima cosa da fare (certo non la sola) sarebbe riprendersi la Rai, liberarla dalla pubblicità e trasformarla in una vera azienda culturale per sani di mente.Ma per farlo occorrerebbe una classe dirigente degna di questo nome. E non se ne vede nemmeno l’ombra. Gli uomini di qualità ci sono. Ma sono tutti lontani dalle leve del potere. Quando uno li incontra, fateci caso, hanno come una ferita nello sguardo, trasmettono un senso di pena, di amarezza, di sconfitta. Me ne accorgo, ad esempio, ogni volta che vedo quel galantuomo di Vincenzo Consolo.Perché il mainstream a Puffonia sembra studiato apposta per offendere l’intelligenza delle persone perbene."
***************************************************************
Questo post è totalmente condivisibile e lucidamente drammatico.

Parla dei MASS-MEDIA e della loro responsabilità nell'involuzione della nostra società e dei suoi valori.

Bisogna Vedere con la V maiuscola, Indignarsi e Reagire. Veramente.
DIARIO PERSONALE
Domani torno a Roma. Feste tranquille con parenti, mangiato molto e dormito. Dovrei essermi ricaricato. Il capodanno lo trascorro a Torino, da amici. Il 3 gennaio torno a Roma. BUON ANNO!

Etichette:

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

maria, maria....ah maria de filippi. quella che fa tutti quei programmi così idioti. ma mi chiedo, chi è più idiota? lei che li conduce o chi li guarda!?!? bella domanda!!
ricordo una volta che mi trovavo a casa di una persona e stava guardando uomini e donne...ma io dico ma noi donne siamo così stupide? beh io forse sarò stupida ma non a quei livelli!! ho avuto il disgusto per quelle ochette. mi hanno fatto vergognare di essere donna!!
auguro a tutti voi un buon 2007
xxx

28 dicembre, 2006 12:24  

Posta un commento

<< Home