18 dicembre 2006

Napoli, povera Napoli



COMMENTO ALL'ATTUALITA'

Tratto dal sito di repubblica.it:

Napoli, saccheggiato antico presepe, rubati 300 pastori: valgono 1 milione
Il furto è avvenuto nella chiesa di San Nicola alla Carità, vicino via Toledo.
L'allestimento è un appuntamento tradizionale per napoletani e turisti

NAPOLI - Circa 300 pastori antichi sono stati rubati la notte scorsa dalla chiesa di San Nicola alla Carità, nei pressi di via Toledo a Napoli. Il valore delle statuine, che facevano parte dell'antico presepe allestito nella chiesa, sarebbe quantificabile intorno al milione di euro. Ieri sera, al momento della messa vespertina, il presepe allestito in una cappella era intatto. Questa mattina l'amara scoperta del parroco. La chiesa è in una delle strade più centrali della città, poco prima del tratto pedonalizzato. Per molti napoletani e turisti la visita del presepe era diventata una vera tradizione, non a caso la chiesa è conosciuta spesso come "quella del presepe". Quello di San Nicola alla Carità, è un presepe che si distingue per la maestosità e per le scene che riproducono la vita di Cristo e le scene di vita napoletana del '700: due, in particolare, con pastori semoventi. Le statuine indossano vestiti in velluto, seta, lino e damasco, arricchiti da cordoncini, galloni e altri finimenti che specificano il mestiere e dicono che sono del '700.

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Che dire? Chi le ha rubate? Sicuramente qualcuno a cui manca il pane per sfamare se stesso o suoi figli.
E’ lo stesso scellerato gesto che compie chi ruba dalla cassetta delle elemosine o i soldi raccolti per cause “benefiche” o il cibo destinato ai popoli del terzo mondo.
Rubare quel presepe è rubare l’anima di Napoli, la sua storia, la religiosità del popolo (che da secoli ha solo questo per “sopravvivere”).
E’ un altro duro colpo alla mia amata città; trattata da anni come una prostituta, si è ormai convinta di esserlo.
“I miei figli devono mangiare, che me ne fotte di quattro statuine vecchie?”, potrebbe dire una immaginaria Sirena Partenope, ormai vecchia e rugosa, come certe prostitute pateticamente ancora sul marciapiede, nonostante rughe ed acciacchi.
E allora svendiamola questa città, facciamo cassa, facciamola diventare un parco tematico, come progettato dai Negromonte, la famiglia napoletana arricchita, arrogante e volgare del romanzo di Giuseppe Montesano “Di questa vita menzognera”.
Mentre, però, nella finzione si vede uno spiraglio di salvezza rappresentato dai personaggi di Cardano, Andrea Negromonte e di un gruppo di disobbedienti, capeggiati da Scardanelli, archeologo ribelle, nella REALTA’, a mio avviso, I BUONI A NAPOLI NON VINCERANNO MAI…

DIARIO PERSONALE

Sabato sono stato al Motor Show. Il solito casino. La solita ressa dei “trogloditi” a caccia della foto con la ragazza immagine. C’erano belle macchine, molte inarrivabili, alcune con motori ecologici. Al ritorno il nostro treno “speciale” ci ha regalato una mezza influenza, in quanto i riscaldamenti erano spenti. Solita Trenitalia, soliti italiani. Oggi dovremmo giocare a pallone, pioggia permettendo, la prima sfida tra la mia società ed un’altra azienda dello stesso gruppo, un derby!

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