13 dicembre 2006

I "Film di Natale"




COMMENTI SULL'ATTUALITA'
Tratto dal corriere della sera.it:

“Quattro esponenti del centrosinistra contro il film di Natale distribuito da Medusa. L'accusa: «Il ruolo degli insegnanti viene denigrato»

UNIONE ALL'ATTACCO - Riccardo Villari della Margherita, Loredana De Petris dei Verdi, Giuseppe Di Lello di Rifondazione Comunista, Franco Ceccuzzi dei Ds - i quattro anti-Olé - non si danno pace. «Non si capisce - scrivono in una nota - per quale motivo il servizio pubblico si presti a promuovere la nuova pellicola dei Vanzina» e «in orari di punta per gli ascolti». Il film ha come protagonisti due imbranati professori di liceo, interpretati da Boldi e Salemme, che si contendono una procace collega americana, l'ex sirena Daryl Hannah. I due si ritrovano in viaggio per la Spagna con le rispettive scolaresche. E lì ricominciano le rivalità. Ed è proprio il ruolo di prof. ridotto a macchietta a far sobbalzare dalla sedia i politici dell'Unione.LA NOTA - «Denigrare, prendere in giro, vessare una categoria vitale per l'educazione e la formazione dei nostri figli, come quella degli insegnanti, è non solo di cattivo gusto ma ingrato - dice la nota - Dipingere dei professionisti laureati e vincitori di difficili concorsi e abilitazioni statali come degli stupidi in balia di giovani e belle donne è semplicemente irriconoscente». «In piena emergenza bullismo - continua il comunicato - siamo passati dal carismatico professore dell'attimo fuggente a rappresentazioni di bassissimo livello. A questo punto non stupiamoci della stato della scuola italiana»”.

Questa la reazione di Vanzina e Salemme, sempre sul corriere della sera.it:

“Vanzina commenta secco: «Intanto non so proprio come abbiano fatto a vederlo», e poi aggiunge che «il vero scandalo è che i politici non considerano il fatto che la Rai promuove a più non posso un film da lei prodotto, Commediasexy, in cui un onorevole (Paolo Bonolis) va a letto con una velina. Un film - aggiunge - prodotto da tutti noi: con i nostri soldi».
Anche Salemme si stropiccia gli occhi e le orecchie. «È uno scherzo?» ripete più volte al telefono prima di rendersi conto che questo comunicato c'è davvero. «Dovrebbero vergognarsi loro - dice l'attore -. Sono loro i denigratori. Gli insegnanti che si vedono nel film sono delle persone come tante, persone normali e non c'è nessuna volontà di denigrare la categoria. Io poi vengo da una famiglia di insegnanti. Queste accuse sono piuttosto denigratorie rispetto alla grande tradizione della cultura italiana». E aggiunge: «Io e Massimo Boldi non parliamo mai nel film di cose di scuola e anzi al contrario si vede che siamo dei bravi professori che conoscono la loro materia. Io sono un insegnante di letteratura che fa spesso citazioni e anche Boldi si vede che è un vero professore, genio della matematica»”.

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Avevo il sospetto, reso visibile nel mio post di ieri, che noi italiani siamo sottoposti ad un processo di rincoglionimento e manipolazione scientificamente portato avanti da parte dei mass-media. Una conferma potrebbe essere la martellante e ingombrante presenza di pubblicità, anche nei canali pubblici della TV, al solito filmaccio “leggero” di Natale che, quest’anno saranno, ahimè, addirittura due: Olè e Commediasexy.
Ma la polemica da “pseudo-intellettuali”, degli esponenti della maggioranza che hanno tuonato contro il film “Olè”, è ideologica e sterile e non colpisce il centro del problema.
Mi spiego.
Io credo che il problema non sia se il film denigri o meno i professori… “professionisti laureati vincitori di difficili concorsi ecc. ecc.”, che a volte si denigrano da soli (si veda la recente vicenda di cronaca della professoressa “porcellona” o di quella che faceva finta di niente mentre degli alunni picchiavano un ragazzo disabile ed il cui video è finito sul web).

Il problema è che la maggioranza al governo deve fare, AL PIU’ PRESTO, leggi che diano soldi alla scuola per tutelare quegli insegnanti che sono costretti a lavorare in condizioni disperate (un esempio: mia madre ha insegnato in una scuola pubblica in periferia di Napoli per anni e mi ha raccontato vari episodi di degrado sociale intollerabile in uno Stato europeo).
E deve mettere mano AL PIU’ PRESTO ad una riforma delle regole nell’universo dei mass-media, governato dalla “legge del profitto” che per definizione, SE NE FREGA di elevare il livello culturale della popolazione.

DIARIO PERSONALE

Anche ieri, dopo tutta la fatica fatta per organizzare sta cacchio di partita, è stato un flop totale, a causa di defezioni dell’ultima ora da parte di persone poco serie. Il problema è dire al mio capo al lavoro che non le voglio più organizzare ste partite, che mi portano via tempo e mi stressano,oltre che farmi litigare coi colleghi.
Stesera vado a fare la lezione d’inglese, ho fatto tutti i compiti. Bravo!

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16 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Bravo hai fatto tutti i compiti...

Qui si prende sonno, l'aria calda è a palla, il collega non parla (strano si sente bene?)e l'altra oggi non è venuta. Penso con terrore alla giornata di domani perchè abbiamo l'ennesima inutile riunione. Sto progetto vuoi vedere che partirà prima di Natale? be' guarda, a me poco interessa perchè starò in ferie, spero, per un lungo periodo. Sono così tante le umiliazioni intellettuali che ricevo (e riceviamo) che pur potendo venire a lavoro non ci verrò per partito preso.

Mi direte: e TIRITITTITTì!! e lo so mi andava di farvi partecipi della mia noia, come si dice: mal comune...

bilo

13 dicembre, 2006 13:54  
Blogger jim said...

non so se sta peggio chi non trova un lavoro, nemmeno a un livello più basso dei suoi titoli oppure chi ha un lavoro, magari anche stabile, ma in pratica scalda una sedia.
Comunque questi sono problemi gravi, perchè l'Italia è una repubblica FONDATA SUL LAVORO".
Pensa te...

13 dicembre, 2006 14:21  
Anonymous Anonimo said...

Sembrerà strano ma per tutto il primo anno e mezzo che davvero riscaldavo la sedia ho rotto letteralmente le p***e alla capa per farmi assegnare al settore dove secondo me si lavorava tantissimo. Ora sto qui e non mi sembra che ci si affatichi tanto.
Cmq a chiunque chiedi ti diranno sempre che loro si ammazzano di fatica e che svolgono il lavoro di 20 persone ma poi se entri bene nello specifico vedi che dappertutto è un gigantesco MAGNA MAGNA.

...da che punto guardi il mondo tutto dipende...(diceva una canzone)

bilo

13 dicembre, 2006 15:17  
Anonymous Anonimo said...

una canzone diceva "...mare,mare ma che voglia di arrivare..." (luca carboni) quanto vorrei essere lì, anch'io sono nata vicino al mare e quando la mattina guardo dalla finestrea e non lo trovo è sempre uno sconforto!!
non ho mai visto i film di natale, neanche quando li hanno fatti in TV, mi piace un altro tipo di humor, vedi troisi, benigni e tanti altri film ( anche impegnativi)e poi i quanto mi piacciono i cartoni animati.
buona serata a tutti
xxx

13 dicembre, 2006 16:20  
Blogger jim said...

per xxx
ahhh, ma allora sei pure tu un'emigrante?

13 dicembre, 2006 16:44  
Blogger jim said...

per bilo
ma perchè vuoi lavorare tantissimo?
io lo farei solo se guadagnassi tantissimo o se il lavoro fosse bellissimo.
e' il tuo caso?

13 dicembre, 2006 16:45  
Anonymous Anonimo said...

no non è il mio caso ma la mia ultima briciola di dignità non me la vorrei giocare

14 dicembre, 2006 09:11  
Blogger jim said...

se vuoi lavorare ma non ti fanno lavorare non è una questione di dignità. Potresti decidere di cambiare proprio lavoro, ma è un passo davvero azzardato di questi tempi in Italia. Nella tua situazione io andrei tutti i giorni al lavoro, per non passare per assenteista fannullona ed, in mancanza di cose da fare, mi porterei un bel libro.Almeno non sprechi il tuo tempo.

14 dicembre, 2006 10:54  
Blogger ; - P said...

Jim, tu si che sei un uomo...medio!!! Ma realista e responsabile!
T.v.b.

14 dicembre, 2006 23:51  
Blogger jim said...

per ;-p :
forse con la vecchiaia sono diventato realista e responsabile.
Ma da giovane ero molto idealista ed irresponsabile.
La vita e l'esperienza cambia le persone.
Essere un uomo medio mi piace: non è emozionante come essere un rivoluzionario alla "Che" Guevara, ma, come si dice: IN MEDIO STAT VIRTUS!

15 dicembre, 2006 11:04  
Blogger ; - P said...

Alla tua età ti definisci già vecchio?!?!? Oddio..!
Io credo che se sei finito a fare un lavoro in cui non ti impegni più di tanto perchè in realtà non ti piace, perchè non è quello che avresti voluto fare, non è a causa della vita e dell'esperienza che ti hanno cambiato, ma a causa della tua pigrizia e arrendevolezza. Forse hai lasciato sempre che gli altri decidessero per te, per il tuo bene? Se è così (e sono convinta che lo sia) per quali ideali avresti combattuto? A cosa ti saresti ribellato?

15 dicembre, 2006 15:14  
Blogger jim said...

forse avrei fatto l'intellettuale buffone scomodo per il potere.
O il musicista, o lo sportivo.
Mi sarei ribellato contro i prepotenti e i furbi disonesti.
Avrei combattuto la criminalità nella mia città e nel mondo.
Sarei diventato un profeta pazzo e fustigatore del malcostume come Savonarola.
Avrei fatto sicuramente una brutta fine...

15 dicembre, 2006 15:37  
Blogger ; - P said...

Avresti..?
Secondo me sei già un intellettuale agiato, snob e figlio di papà, e un fustigatore del malcostume che si pone come un essere super partes che attraverso i propri giudizi vuole punire questa società fatta di prepotenti, furbi, disonesti e criminali. Ma ti sei mai interrogato sul perchè si diventa devianti? Purtroppo la società ci impone degli obiettivi e dei valori come fondamentali e unici da perseguire, propagandati e diffusi da mezzi di comunicazione, e molte persone non hanno la possibilità di raggiungerli attraverso mezzi "legali", come può essere un lavoro onesto.
Con questo non voglio giustificare i comportamenti delinquenziali, sia ben chiaro, è solo che prima di condannare qualcuno bisogna conoscere non solo cosa ha fatto, ma soprattutto perchè.

16 dicembre, 2006 13:58  
Blogger jim said...

per ;-p :
"...propagandati e diffusi da mezzi di comunicazione...".
Tu dici le stesse cose che dico io.
I mass - media, mezzi di comunicazione, sono un mezzo potente (lo sapevano i dittatori del 20° secolo), e sono monopolizzati dalle aziende per vendere i loro prodotti.
Hanno cambiato, col tempo, la struttura di valori della nostra società e convinto tutti che non sono felici se non HANNO.
Io lo so perchè si delinque, ho discusso una tesi sulla Devianza, ed ho capito che bisogna lottare contro la diffusione di questi "pseudo-valori".
Dammi tu un consiglio, tu che non sei "snob" (da cosa lo hai capito?), agiata (mi hai visto in Ferrari?)e figlia di papà (se tu sapessi che guerra ho combattuto con lui) come me, su come utilizzare anche un blog per cercare di fare qualcosa di utile, di avere un atteggiamento "umile" e di parlare un linguaggio universale.
Grazie, buona settimana!
p.s. - io NON POSSO cambiare il mondo DA SOLO...

18 dicembre, 2006 10:47  
Blogger ; - P said...

Il mondo non si cambia parlando con persone che più o meno hanno lo stesso livello culturale, le stesse esperienze, gli stessi valori, lo stesso stile e tenore di vita...
Bisogna allargare il giro, far partecipare anche i delinquenti, i furbi, i prepotenti, i disonesti, ascoltare le loro esperienze, capire il loro mondo, i loro valori, al fine di non giudicare ciò che accade da un solo punto di vista.
Ciao!

18 dicembre, 2006 19:16  
Blogger jim said...

per ;-p
sono daccordo con te, mi hai dato un consiglio preziosissimo.

Due precisazioni:

1- ok a cercare di capire i delinquenti, i furbi, i prepotenti, i disonesti, ma attenzione! qualunque sia il motivo che li ha spinti a comportarsi così, LORO SBAGLIANO (NIENTE GIUSTIFICAZIONISMO, please).

2- come faccio, io che lavoro 8 ore al giorno con persone "normali" ad entrare in contatto con sta gente? Mica sono Saviano, che per scrivere "Gomorra" e capire il mondo dei criminali, se ne è andato in giro a fare il muratore per Casal di Principe (o lo scaricatore al porto di Napoli), per sentire l'odore della camorra da vicino.(ci vogliono più PALLE, che io non ho, ed un altro background culturale).

Tu sollevi un tema importante: l'incomunicabilità tra vari gruppi sociali, che vivono vicini, ma non si parlano e condividono valori diversi. L'ho già scritto, questo è un problema che ho visto coi miei occhi a Napoli ed ho capito solo quando ho visto un servizio giornalistico in TV, in cui si intervistavano gente "bene" e gente del "popolo", entrambi ottusamente chiusi nel loro mondo, separati da un invisibile muro.

Io sono molto attento a questo tema e davvero voglio seguire il tuo consiglio, per non fare la fine degli intellettuali napoletani del 1799, che fallirono nella realizzazione di una società più giusta in quanto non seppero farsi capire dal popolo, che pure loro volevano sinceramente sollevare da una oggettiva condizione di miseria.

19 dicembre, 2006 10:49  

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