19 dicembre 2006

Nessuno tocchi Caino



COMMENTO SULL’ATTUALITA’

Tratto dal sito del corriere.it:

"Libia, a morte cinque infermiere e un medico

Sono accusati di avere volontariamente inoculato il virus dell'Aids in 426 bambini. Ma per la comunità scientifica è una montatura

TRIPOLI (Libia) - La giustizia libica ha condannato a morte le cinque infermiere bulgare e il medico palestinese accusati di aver inoculato il virus dell'Aids a centinaia di bambini libici. Lo ha annunciato oggi il tribunale di Tripoli. […]

[…] Per gli esperti internazionali, dal prof. Luc Montagnier coscopritore dell'Aids, all'italiano Vittorio Colizzi, e per numerosi altri scienziati, non c'erano infatti dubbi sul fatto che il virus fosse già presente nell'ospedale prima dell'arrivo dei sei accusati, nel 1998, e che la contaminazione fu dovuta alle pessime, catastrofiche condizioni igieniche e sanitarie.
LA DIFESA - L'avvocato della difesa Othman Bizanti aveva prodotto documenti per provare che nel 1997 furono registrati a Bengasi 207 casi di contaminazione da virus dell'Aids, vicenda che fu messa a tacere. […]"
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Così parlava Cesare Beccaria della pena di morte, duecento anni fa: “Parmi un assurdo che le leggi, che sono l'espressione della pubblica volontà,che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettano uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio”

Per ulteriori informazioni sulla barbara pratica della “pena di morte” si veda il sito: http://it.wikipedia.org/wiki/Pena_di_morte

Potrebbe sembrare scontato dire, al giorno d’oggi, che la pena di morte è una pratica sbagliata, anacronistica ed inumana, .
Ma non è così.
Primo, perché in Paesi “evolutissimi” (USA), è ancora praticata.
Secondo, perché il desiderio di ammazzare la gente, per vendetta o per la particolare efferatezza del delitto, alberga ancora nel cuore di molti nostri vicini, e viene fuori nei commenti “a denti stretti” della gente, davanti alle notizie di cronaca (“dovrebbero ammazzarlo come un cane quel pedofilo”ecc..ecc…).
Io sono contro la pena di morte, sempre e comunque, in ogni circostanza, anche se il delitto toccasse i miei interessi.
Lo dico e non lo nego.
Oggi inserisco, quindi, un altro link: www.nessunotocchicaino.it/

DIARIO PERSONALE

Oggi ho dolori da tutte le parti. Ieri siamo stati sonoramente sconfitti, ma senza perdere l’onore, contro la squadra della società avversaria. Unica scusante, era la prima uscita ufficiale della squadra della mia società. Ci sarà la rivincita, a Gennaio.
Le feste natalizie le dovrei trascorrere in famiglia a Napoli.

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2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ricordiamo alcuni punti:

-La giustizia libica ha condannato a morte cinque infermiere bulgare e un medico palestinese accusati di aver inoculato il virus dell'Aids a centinaia di bambini libici;
-Inoculato il virus dell'aids a 426 bambini, 52 dei quali sono morti;
-Bambini come cavie per sperimentare su di loro il virus dell'Aids prodotto in laboratorio;
-Errore giudiziario, il virus Hiv nell'ospedale era già diffuso prima dell'epidemia (le infezioni sono solo la conseguenza delle pessime condizioni igienico-sanitarie della struttura ospedaliera, ma questi risultati non sono stati considerati dalla giustizia libica);
-Subito dopo la lettura del verdetto di condanna a morte sono esplosi i festeggiamenti fuori dal tribunale di Tripoli;
-Dei 426 bambini infettati molti sono ora in cura in Italia, come all'ospedale Bambino Gesù e all'Istituto Spallanzani di Roma e al Meyer di Firenze. Nei mesi scorsi ha preso il via anche un progetto di cooperazione europeo tra l'Italia e la Libia per la cura e la formazione del personale sanitario;
-Il vice premier e ministro degli esteri bulgaro, Ivailo Kalfin ha criticato che "non sono state prese in considerazione le prove che dimostrano l'innocenza delle infermiere bulgare";
-La Francia e l'Unione europea sono "fondamentalmente contrarie" alla pena di morte.

bilo

19 dicembre, 2006 15:59  
Blogger jim said...

visto che non possiamo rompere i rapporti diplomatici con la Libia per MERI interessi economici (idem per Russia e Cina), almeno proponiamo ai nostri rappresentanti politici questa forma di protesta: quando si incontrano coi colleghi libici, NON MOSTRASSERO ALLE TELECAMERE VISI SORRIDENTI, BENSI' ESPRESSIONI DI RIMPROVERO E DISDORO!

19 dicembre, 2006 16:47  

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