05 novembre 2007

Carlo Casalegno


IL MESE DI NOVEMBRE DEL CALENDARIO DEI "SANTI LAICI" DI BEPPE GRILLO E' DEDICATO A CARLO CASALEGNO, TORINESE, LAUREATO IN LEGGE, VICEDIRETTORE DELLA STAMPA, AMMAZZATO DURANTE GLI ANNI DI PIOMBO COME UN CANE DAI BRIGATISTI PER IL SUO IMPEGNO POLITICO ED I SUOI ARTICOLI CORAGGIOSI IN FAVORE DELLA LEGALITA', DEI DIRITTI DEI CITTADINI, DELL'ORDINAMENTO DELLO STATO E CONTRO LA VIOLENZA E IL TERRORISMO.
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CRONACA
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LEGGEREZZA DEL GIORNO
"Ho speso molto denaro per alcool, donne e auto sportive. Il resto l'ho usato per divertirmi".
> George Best
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DIARIO PERSONALE
Ho trascorso un tranquillo ponte a Roma, evitando l'esodo di massa, solo riposo, sport, libri, amici, casa.
Venerdì scorso ho visto Simone Cristicchi, in un locale rock romano, cantare "Prete" con gli Os.Cu.Re, un gruppo death metal marchigiano. Elettrico!

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6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Troppo forte la versione Cristicchi-metal....

Io c'ero!

shamu

05 novembre, 2007 15:08  
Blogger jim said...

DAL BLOG DI RICCA, UNA LETTERA RACCAPRICCIANTE SULLE CONDIZIONI DI TARANTO, SOFFOCATA DAGLI AFFARISTI DELL'ILVA.

Caro Piero

siamo di Taranto, la culla della Magna Grecia, un luogo d’arte, patrimonio dell’umanità, con due mari che la incorniciano rendendola unica.
Ma Taranto è anche una città dannata. Il famoso ponte girevole apre le sue braccia vecchie e cigolanti alle navi italiane e straniere, ai mercanti e agli imprenditori che qui hanno costruito la loro fortuna. Sulla nostra pelle. La maledizione di Taranto si chiama Ilva, la fabbrica di acciaio più grande d’Europa. In cambio del lavoro, ci toglie la vita.

In prncipio fu l’Italsider, azienda pubblica fondata nel 1965, fortemente voluta dai politici dell’epoca, inaugurata dal presidente Saragat, accolta come un segno del Vangelo dal Papa Paolo VI. Nel 1995 l’Italsider diventa Ilva (costo 1.600 miliardi di vecchie lire) ed entra nel gruppo di Emilio Riva, che ha l’obiettivo di renderla il più grande centro europeo della produzione dell’acciaio. Riva è un imprenditore con progetti ambiziosi, ma non molto interessato alla salute dei tarantini: minimi sono stati gli investimenti per la riqualificazione degli impianti, per la tutela dei lavoratori. Oggi l’Ilva è una delle fabbriche più redditizie, considerando il rapporto redditività/investimento. E più inquinanti, considerata la mortalità per tumori.

L’Ilva ha un’estensione di 15 milioni di metri quadrati, un sistema di nastri trasportatori a cielo aperto di 170 km; con parchi di deposito dei minerali ferrosi grandi 660.000 metri quadrati, anch’essi a cielo aperto e universalmente riconosciuti come fonte di inquinamento. Qui lavorano circa 13.000 persone, la fabbrica contribuisce alla produzione del 50% dell’acciaio nazionale, circa 10 milioni di tonnellate all’anno.

Produce anche enormi quantità di sostanze inquinanti.

In questo elenco (Fonte E.P.E.R. 2005) la prima cifra indica il valore soglia, la seconda indica il valore effettivo.

Acido cianidrico: 200 - 3647,9

Anidride carbonica (CO2): 100000 - 11072060

Benzene (C6H6): 1000 - 219240

Cromo (Cr): 100 - 3800

Fluoro e composti inorganici: 5000 - 529853

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA): 50 - 31124

Mercurio (Hg): 10 - 1385

Ossidi di azoto (NOx): 100 - 28648

Ossidi di zolfo (SOx): 150 - 41840

Ossido di carbonio (CO): 500 - 538010

Piombo (Pb): 200 - 74425

Zinco (Zn): 200 - 16732

Il 10% di monossido di carbonio, il 9% di diossina, l’8% di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) immessi nell’atmosfera del continente europeo, sono a Taranto. Ogni anno sono 1200 i morti per neoplasie polmonari (dato tratto dal dossier de “L’Espresso”), il 22% in più della media regionale. I tumori polmonari da noi sono la causa del 40% delle morti complessive per neoplasie, contro il 29% della media nazionale.

Questi dati sono dei semplici numeri, dietro ogni numero c’è un essere umano, con i suoi sogni e le sue speranze. A Taranto il sacrosanto diritto alla salute è calpestato e oltraggiato, e questa tragedia è ignorata dalle istituzioni locali e nazionali.

Emilio Riva è stato condannato in via definitiva per mobbing verso dipendenti attivi nel sindacato, per il reato di violenza privata e frode processuale. La dirigenza Ilva è stata condannata anche per inquinamento. Tanti sono stati i procedimenti penali nei confronti dei vertici aziendali, alcuni terminati con clamorose sentenze di assoluzione grazie anche alla complicità dei politici locali: gente capace di ritirare la costituzione di parte civile nel processo penale alla vigilia della pronuncia della Cassazione, dopo due sentenze di condanna, sulla base di promesse, mai mantenute, da parte dell’azienda.
Tanti sono stati i patti di intesa tra azienda, amministratori e sindacati: nessuno capace di incidere sul problema.

Nella vicenda Ilva c’è tutto. L’ignavia di una città, la superficialità delle amministrazioni, l’arroganza, la violazione di norme, i carichi pendenti e le rinunce, gli incidenti, la malattia e la morte; la rassegnazione e l’abitudine. Soprattutto la paura. Sì, paura dei lavoratori di parlare, addirittura di pensare. Sembra che qui il tempo non sia mai passato. Da una parte c’è il padrone, dall’altra i suoi operai. E chi porta all’esterno informazioni e dissenso rischia di perdere il posto di lavoro e di farlo perdere ai suoi familiari.

Non chiediamo la chiusura dell’azienda. Chiediamo che vengano rispettate le più elementari norme in materia ambientale. Chiediamo rispetto per i cittadini di Taranto e per i caduti in questa guerra civile non dichiarata, vittime sacrificali di un “modello di sviluppo” distorto e insostenibile, vittime innocenti di un bombardamento di gas, polveri e agenti inquinanti. Un bombaramento che, nell’indifferenza dei più, continua a uccidere.

Saluti da Luca e Conny.

05 novembre, 2007 15:22  
Anonymous Anonimo said...

w.e. tranquillo, lunedì uno schifo e martedì da vomito!!!!!!!!!
che ca**o ci stiamo a fare su questa terra????????!!!!!!!

06 novembre, 2007 13:15  
Anonymous Anonimo said...

Ci stiamo per poter dire che oggi è una giornata da vomito e un altro giorno che è meravigliosamente bella.
Sarò sognatrice e speranzosa ma aspetto momenti magici, è per quello che vale la pena vivere.

b.

06 novembre, 2007 14:43  
Anonymous Anonimo said...

bello!veramente bello!sono capitato per caso sul blog!è tanto che manco, e mi sono beccato questa lettera stupendamente vera, e una bella botta di vita dal 2° commento anonimo, sai quegli incoraggiamenti che ti danno un ulteriore incentivo per affrontare le cose...bella Jim a presto!

07 novembre, 2007 10:06  
Blogger jim said...

grazie per i complimenti.
Il blog non è solo un diario privato dove si scrivono le proprie impressioni, vuole anche condividere idee e comunicare verso l'esterno.
Per i commenti pessimisti non ti preoccupare, qui si condividono anche gli umori, che, come puoi vedere dal colore del blog, non sono sempre allegri

07 novembre, 2007 12:04  

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