19 gennaio 2007

I veri giornalisti



COMMENTO SULL’ATTUALITA’

Tratto dal sito di Rainews24:

La strage nascosta
di Sigfrido Ranucci

"Ho sentito io l'ordine di fare attenzione perché veniva usato il fosforo bianco su Fallujah . Nel gergo militare viene chiamato Willy Pete. Il fosforo brucia i corpi, addirittura li scioglie". È questa la tremenda testimonianza di Jeff Englehart, veterano della guerra in Iraq. "Ho visto i corpi bruciati di donne e bambini- ha aggiunto l'ex militare statunitense-il fosforo esplode e forma una nuvola, chi si trova nel raggio di 150 metri è spacciato". Testimoni hanno visto "una pioggia di sostanze incendiarie di vario colore che, quando colpivano, bruciavano le persone e anche quelli che non erano colpiti avevano difficoltà a respirare", racconta Mohamad Tareq al-Deraji, direttore del centro studi per i diritti umani di Fallujah.
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Leggendo il libro di Marco Travaglio, “La scomparsa dei fatti”, (Ediz. Il Saggiatore, 2006), ho letto il nome di un giornalista, Sigfrido Ranucci, che ha realizzato un servizio sull’utilizzo (vietato da 5 convenzioni internazionali) del fosforo bianco ( una specie di napalm) durante il bombardamento della città santa irachena di Falluja. Sul web ho trovato parecchio materiale sul caso in oggetto sul sito di Rainews24:
http://www.rainews24.rai.it/ran24/inchiesta/body.asp

Marco Travaglio (http://it.wikipedia.org/wiki/Marco_Travaglio), giornalista di scuola Montanelli, al momento è un personaggio pubblico molto importante ed, ovviamente scomodo.
Nel suo essere un acceso “giustizialista”, secondo me, dimostra una grande sensibilità verso il difficile periodo storico della società italiana, umiliata spesso dai comportamenti criminali (episodi di corruzione, collusione con la criminalità organizzata e mancanza di rispetto per i cittadini) di certi politici del passato e di certi loro “figliocci”.
C’è bisogno di mille, un milione di appassionati difensori dei valore della legalità e dell’ indipendenza dei mass-media dai politici e dai loro referenti economici.
Sul retro del suo ultimo libro, Travaglio scrive: “Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto”.
Nel libro sono citati con precisione chirurgica parecchi episodi di “malogiornalismo” (neologismo mio, orrendo) che corroborano la tesi appena citata.

DIARIO PERSONALE

Oggi è bel tempo, è venerdì, ma mi sento un po’ “scocciato”. Sarà “appocundrìa”.
Stasera torno a Napoli.

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1 Comments:

Blogger jim said...

tratto da un blog, un commento sul libro di Travaglio:

"...Travaglio nel suo libro (La scomparsa dei fatti) elenca dati inconfutabili sul tasso di servilismo dei nostri principali anchor man. Un piccolo elenco:
1) Vespa che prende ordini da Sottile in vista di una partecipazione di Fini a Porta a Porta.
2) Cesara Buonamici che chiede la stecca per un'intermediazione presso il ministro di AN Matteoli.
3) Sposini che prende ordini da Moggi
4) Farina che prende ordini dal SISMI
5) Belpietro e Feltri che prendono ordini da Berlusconi e montano ignobili bufale come il caso Mitrokhin e Telekom Serbia.
6) Mimum che umilia il principale TG italiano trasformandolo in una rappresentazione di un'Italia virtuale, in cui tutti sono ricchi, belli e famosi. Memorabile il servizio sul personal shopper, una persona che , a pagamento, ti consiglia su cosa comprare.
7) Fede: no comment.
8) Ferrara: no comment, se non che ha ammesso di essere stato pagato dalla CIA.

Tutta questa gente dovrebbe essere radiata dall'Ordine, e invece occupa tuttora poltrone prestigiose...."

HO APPENA FINITO DI LEGGERE IL LIBRO DI TRAVAGLIO.
ILLUMINANTE.
Senza avere "furie" giustizialiste, vorremmo che tutti i giornalisti italiani pensassero un pò di più ai loro fratelli cittadini italiani, che stanno sprofondando nella barbarie ANCHE perchè loro non hanno il coraggio di fare bene il loro lavoro.

31 gennaio, 2007 13:04  

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