22 gennaio 2007

L’AMERICA SECONDO GIOBBE COVATTA




Giro un esilarante pezzo di Giobbe Covatta:
"Io non sono mai stato in America: la conosco solo attraverso la televisione, ma mi è sufficiente.Già dal titolo dei telefilm si capisce che gli americani sono una razza a parte: loro hanno E.R. Medici in prima linea, noi abbiamo la dottoressa Giò, loro hanno Hill Street giorno e notte, noi Linda e il brigadiere.Non c'è lotta! Il poliziotto americano si chiama Jo McAllan, e quando senti un titolo come Una 44 per Jo McAllan, subito pensi a una pistola micidiale. Il poliziotto italiano è diverso: si chiama Ciro Scapece, e quando senti un titolo come Una 44 per Ciro Scapece, subito pensi a un paio di scarpetroppo larghe.Jo McAllan, dopo un inseguimento in cui ha distrutto quattrocento macchine e sessanta aerei e ha ammazzato quarantacinque mafiosi, ma non con la pistola, perchè aveva finito i colpi, ma a mozzichi sulle orecchie, finalmente torna a casa: una villetta bianca con finestre verdi dove un bambino di sei anni ha lasciato la bicicletta in giardino.
Anche Ciro Scapece, dopo otto ore a piazza Dante a correre appresso agli scippatori, torna a casa, ma nel suo giardino non c'è nessuna bicicletta da bambino, per almeno tre buoni motivi: primo, se il bambino lascia la bicicletta in giardino, non ce la ritrova; secondo, forse non ci ritrova nemmeno il bambino; terzo, dove cazzo ce l'ha il giardino Ciro Scapece con lo stipendio da poliziotto?Jo McAllan entra a casa e chiama la moglie: "Donna!" (si chiama Donna per non confondersi con lui, che è uomo). Donna è di spalle, si gira: è una bambola gonfiabile con tre chili di capelli biondo-Carrà, centotrenta denti bianco-cocaina, trentacinque metri quadrati di labbra rosso-rubino! Da noi una così non se la può permettere neanche il sottosegretario ai Lavori Pubblici, pagando, naturalmente. Ciro Scapece entra a casa e chiama la moglie: "Filumena!". Filumena è di spalle ed è meglio che non si gira: anche se si gira, la differenza è minima. Filumena ha tre chili di bigodini, cinque-sei denti di cui tre giallo-pianerottolo, trentacinque metri quadrati di labbra per via dell'herpes.Donna guarda Jo e chiede: "Giornata dura, amore?". "No", risponde il marito. "No, bambola, come al solito"...Ma come sarebbe? Tu hai fatto chillu burdello, chilla carneficina, che da noi manco se uno passa tre giorni a Malpensa succede tutto quello che è successo a te negli ultimi cinque minuti, e dici "come al solito" ?All'anima 'e chi tè stramuorto! Donna sorride a Jo; Donna è un monumento di ormoni che se unpoliziotto italiano, compreso Ciro Scapece, la vede, non sopravvive. Filumena è un monumento di cellulite che se un poliziotto italiano, compreso Ciro Scapece, la vede, difficilmente sopravvive.
Jo attraversa tutta la casa per arrivare in cucina (ci mette venti minuti, abita in una specie di Versailles). Arriva in cucina, apre il frigo, beve un whisky triplo con dentro sei uova e si versa un bicchiere di latte da ventiquattro litri (le quote latte, in America, fanno paura).
Ciro Scapece entra a casa e già sta in cucina; apre il frigo, ci guarda dentro e si mette a piangere.Jo McAllan guarda Donna: "Tu sei il mio tipo, bambola. Saranno i tuoi occhi..."Ciro Scapece guarda Filumena: "Sembri una Tipo, bambola, anzi una 127. Saranno i tuoi occhiali".Donna si sfila maliziosa una vestaglia che da noi non se la può permettere nemmeno la moglie di un camorrista, figuriamoci la moglie di un poliziotto. Sotto appare una mutanda di pizzo da tre chili e un reggiseno che costa come tutta la tredicesima. Donna sembra la Barbie: l'unica differenza è l'altezza. Filumena si sfila, sudaticcia, la tuta da ginnastica con l'aiuto di un cacciacopertoni e sotto compaiono due calzini di lana grigi. Filumena sembra Omar Sivori. L'unica differenza sono i baffi: Sivori non li ha mai portati".
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LEGGEREZZA DEL GIORNO:
Figlio mio, non mi hai dato una soddisfazione, da quando sei nato'. 'E' vero, papa', ma prima?
> A. Campanile
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DIARIO PERSONALE
Oggi è una bella giornata. Stasera NON gioco a pallone. Nessuna novità. Ieri ho visto il film di Ridley Scott, con Russell Crowe: "Un'ottima annata"; lo consiglio, è un film che tocca le corde romantiche di tutti.
E poi mi fanno impazzire le musiche del film, ed, in particolare, la canzone di Alizee ("Moi, Lolita": http://www.youtube.com/watch?v=nAy6qxHiOXc)

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14 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Salut à tous, c'est moi...non Lolita mais Bilo.

Il pezzo di Covatta è divertentissimo e secondo me un pochino vero... Ho provato a immaginarmi la povera Filumena (detta 'o cummò??) HAHAHAHHAHAHA

Una storia simile si potrebbe costruire con un Dr. House americano e un Maurizio Aiello (medico specializzato) del pronto soccorso del Vecchio Pellegrini a Napoli....mammamà...
Chi comincia?

22 gennaio, 2007 14:40  
Blogger jim said...

io, al posto di Maurizio Aiello, ci metterei uno ancora più "tipico napoletano", tipo Lello Arena.

22 gennaio, 2007 15:21  
Anonymous Anonimo said...

Senza volerlo ho usato il nome di un altro attore napoletano (Maurizio Aiello). Cmq vedi se ti piace questa storia e poi magari si continua:

Gregory House lavora in piena autonomia in una struttura di lusso americana immersa nel verde. Ha risolto migliaia di casi impossibili (anche al Padreterno) ed è circondato da assistenti belli e intelligenti. I suoi sguardi ammalianti e seducenti concupiscono la preda, quasi sempre una 90-60-90. E’ single e affascinante, voce profonda e carattere scontroso cosa che fa impazzire di voglia le donne. Non sa che con il suo genio ha praticamente ribattezzato “Lazzaro” un paraplegico senza più speranze.
Maurizio Aiello si trascina in ospedale perchè sa che deve fare ‘a notte, è triste perchè la sedia sdraio dove dorme puzza di muffa e non gliela possono cambiare perchè nun ce stann ‘e sord. Ha appena comprato in edicola “Tecniche di Seduzione Vol. II”, prima o poi se la fa la caposala di geriatria. Non è sposato perchè è alto un metro e una flebo, è grasso e spesso sudaticcio. Ha tre capelli sulla testa che riporta pazientemente dietro le orecchie ogni volta che tira un po’ di vento. Si è laureato per scambio, la zia infermiera si è “comprata” la maggior parte dei suoi esami. E’ convinto di essere un guaritore perchè i pazienti vanno via sorridenti cinque minuti dopo che lui ha iniziato la visita. Purtroppo è un ghigno di circostanza fatto per mandare indietro il senso di nausea che emana il suo fiato.

22 gennaio, 2007 15:27  
Blogger jim said...

"grasso e sudaticcio" Maurizio Aiello"? Vedi che ci vuole Lello Arena (con tutto il rispetto!)?
a parte questo, la storia è spassosissima!!!
Continua, continua....

P.S. - al post di oggi ho aggiunto il trailer del film "Un'ottima annata" e il video della canzone di Alizee

22 gennaio, 2007 16:17  
Anonymous Anonimo said...

Avresti potuto farne a meno, secondo me la canzone di Alizee "Moi, Lolita" è veramente brutta!!!
;-P

29 gennaio, 2007 22:41  
Blogger jim said...

aaaahhhhh. Bentornata :-p
Ci mancavano tantissimo i tuoi lapidari giudizi da "esperta"!
E dimmi un pò...chi sono i tuoi cantanti preferiti?
Fammi indovinare: Ramazzotti, la Pausini o Gigi D'Alessio?

30 gennaio, 2007 10:03  
Anonymous Anonimo said...

... ;-p ha quasi ragione, quasi perchè secondo me la melodia è orecchiabile ma se leggi il testo ti metti le mani nei capelli per quanto è insignificante

30 gennaio, 2007 15:28  
Blogger jim said...

infatti a me piace la melodia di quella canzone.
Sinceramente non mi sono proprio interessato alle parole.
Il solito pigro!

30 gennaio, 2007 16:27  
Blogger jim said...

Io... Lolita

Mi chiamo Lolita
oppure Lola
O uno o l’altro
Mi chiamo Lolita
Quando sogno i lupi
é Lola che sanguina
quando biforco la mia lingua
mi viene da ridere a crepapelle più pazza
sono un fenomeno mi chiamo Lolita
Lo di vita, lo agli amori diluviani

Mi chiamo Lolita
Collegiale con le calze
blu di metilene
Mi chiamo Lolita
Irascibile e non
Metà cotone, metà lana
Acqua in bocca e la bocca che non dice
alla mamma che sono un fenomeno
Mi chiamo Lolita
Lolita di vita, Lolita agli amori diluviani

Mi chiamo Lolita
oppure Lola
O uno o l’altro
Mi chiamo Lolita
Quando sogno i lupi
é Lola che sanguina
quando biforco la mia lingua
mi viene da ridere a crepapelle più pazza
sono un fenomeno mi chiamo Lolita
Lolita di vita, Lolita agli amori diluviani

Non è colpa mia
E quando mi lascio andare
vedo gli altri
pronti a buttarsi su di me
Non è colpa mia
se sento tutti intorno a me
Ciao, ciao, sei una (L.O.L.I.T.A)
Io Lolita

30 gennaio, 2007 16:45  
Anonymous Anonimo said...

Non sono "esperta", ho solamente gusti musicali diversi dai tuoi e da quelli che mi hai attribuito (e meno male!!!).
Ti faccio un nome: Vinicio Capossela. Lo conosci? Te lo consiglio.
Bye
;-P

30 gennaio, 2007 22:35  
Anonymous Anonimo said...

Hey Jim, leggi il testo di questa cazone di Vinicio, si intitola "Camminante", è una delle mie preferite. Poi cerca di ascoltarla, la melodia è incantevole...

Ahi, t' ho visto sporta alla ventana
seguir lontano il volo del gabbiano
hai masticato muta un benvenuto
e t' ho incontrata strana

non cerco più la festa del tuo sguardo
né tantomeno il volto che mi è amico
ti guardo, ti saluto e mi ridico
che è fatica averti

i capelli neri e unti come il corvo
le labbra strette al nodo dell'orgoglio
odiami per non cadere pronto
nell'amore che non voglio
così m'incontro solo, solo e perduto
come quando gli uccelli se ne migrano
lasciando il loro nido
come quando gli uccelli se ne migrano
lasciando il loro nido

però resto contento
per quello che è passato
mi porto appesa al cuore una promessa
e qualche bacio rubato
e voglio restar quieto
e sognar disperso
sognar che stiamo noi due soli
e nel mare aperto
sognar che stiamo noi due soli
e nel mare aperto

toglietemi passioni, amici,
il riso del saluto,
ma non si può perdere quello che
mai in fondo si è tenuto
non si può perder niente se
niente si è mai avuto

le seppie han le ossa bianche e l'ippogrifo
ha il becco scuro e forte è il suo nitrito

distante come il cielo in Patagonia
m'avvio abbracciando i sogni che ho patito
distante come il cielo in Patagonia
m'allungo ai sogni che ho patito

come quando gli uccelli se ne migrano
lasciando il loro nido
lasciando il loro nido
come quando gli uccelli se ne migrano
lasciando il loro nido

;-P

30 gennaio, 2007 22:51  
Anonymous Anonimo said...

Che ne dite di questa, una delle mie canzoni preferite..

Edoardo De Crescenzo
Il racconto della sera

Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino a perdersi piano, piano
la sera inventata, quella dei poeti
la sera aspettata, degli innamorati
la sera per correrti incontro per portarti chissà dove
o per restare li abbracciati quando piove
Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino ad avvolgere piano, piano
le finestre delle case, che si accendono ad una ad una
come luci di teatri, nella penombra della luna
la sera che si apre, nei quartieri
la sera che inventa, nuovi amori
la sera della prima volta quella che non si scorda mai
e poi la sera quella che tu solo sai,
la sera per correrti incontro e per andare insieme chissà dove
o per restare soli quando piove
Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino a perdersi piano, piano
nel silenzio delle stelle, che disegnano la fortuna
nei segreti degli amanti illuminati dalla luna
Il silenzio della sera, ed un ritmo napoletano
che risuona per le strade, fino a perdersi piano, piano
nella sera che si accende, quando passi così leggera
silenziosa prima donna, sul palcoscenico della sera.
Il racconto della sera, ed un ritmo napoletano...

bilo

31 gennaio, 2007 09:42  
Blogger jim said...

QUESTA E' UNA CANZONE IL CUI TESTO MI E' MOLTO PIACIUTO:

Con un amico vicino

Cosa c'è che non va
Ti si legge negli occhi
Anche io alla tua età
Mi appoggiavo agli amici più vecchi
Per avere qualche dritta sugli affari di cuore
E per non uscire a pezzi da un amore
Che ne pensi di lei
Ci vediamo ogni tanto
È una storia così
Ma non è che mi sto innamorando
Forse è inutile parlarne
Tanto lei non c'è
E chissà dov'è
Se non hai da fare
Resta un po' con me

Con un amico vicino, si può parlare
Con un amico vicino, ti puoi sfogare
Perché un amico vicino di commenti non ne fa
Rimane qualche domanda senza risposta
Ma se un amico non parla, non parla apposta
E puoi riuscire a salvarti
E a venir fuori da un gran casino
Con un amico vicino
Con un amico vicino

Ho una storia anche io
Ed un po' di problemi
È che anche da grandi
Si finisce col fare gli scemi
Tu la sai la differenza
Tra noi due qual'è?
E' che tu nascondi un po' meglio di me

Con un amico vicino, si può parlare
Con un amico vicino, ti puoi sfogare
Perché un amico vicino di commenti non ne fa
Rimane qualche domanda senza risposta
Ma se un amico non parla, non parla apposta
E puoi riuscire a salvarti
Perché lui non se ne va...

Con un amico vicino, ci vuole poco
Perché un amico vicino, ti regge il gioco
E puoi sbagliare parole tanto lui ti capirà
Perché un amico vicino non si offende
Davanti agli altri lui ti difende
E puoi riuscire a salvarti
E a cambiare anche un destino
Con un amico vicino
Con un amico vicino
Con un amico vicino
Con un amico...

(Andrea Mingardi)

TANTI ANNI FA, QUANDO SOFFRIVO PER AMORE, QUESTA CANZONE MI TIRAVA SU.

31 gennaio, 2007 11:19  
Blogger jim said...

Per ;-P :
Vinicio Capossela l'ho visto ad un concerto gratuito sul Pincio, all'alba dell'ultima Notte Bianca organizzata a Roma

Per Bilo:
De Crescanzo è napoletano come me, quindi "romantico" per definizione, ed ha debuttato proprio a Roma, al Teatro Argentina

31 gennaio, 2007 11:23  

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