John Kennedy Jr. al funerale del padre
“Una lettera dalla Calabria di Rosanna del
Movimento Ammazzateci Tutti. Il 17 febbraio a Reggio Calabria i nostri ragazzi sfileranno contro la mafia. Non lasciamoli soli.“ Caro Beppe,mi chiamo Rosanna, ho 23 anni e sono la figlia di un
giudice di Cassazione calabrese ucciso poco prima di Falcone e Borsellino. Ma non è per parlare di me che ti scrivo.E’ trascorso più di un anno dalle grandi manifestazioni di Locri scaturite dalla rabbia per l’omicidio del Vice Presidente del Consiglio Regionale Francesco Fortugno, ciliegina sulla torta dopo decine di delitti impuniti perpetrati nella Locride ed in tutta la Calabria.Dopo un anno e mezzo in Calabria si continua a morire, a pagare la mazzetta, a sopravvivere soggiogati dalla ‘ndrangheta.Dopo un anno e mezzo noi ragazzi siamo ancora qui a combattere per contrastare ogni forma di mafia, da quella di strada a quella dei Palazzi, e riprenderci la nostra terra....Molto spesso ci si sente immuni al problema ‘ndrangheta, finché non ci troviamo a doverne affrontare la prepotenza. Ce ne accorgiamo al momento di aprire un’attività, quando ‘qualcuno’ bussa alla tua porta chiedendo un ‘contributo’ per lasciarti lavorare, poi il ‘contributo’ diventerà un quarto, metà, tre quarti del guadagno dell’attività e sarai costretto o a scendere a compromessi o a chiudere ed andare via. Tutto normale, preventivato, anche se completamente assurdo. Tutto consumato in silenzio.Come quando ammazzano qualcuno a te caro e sai chi è stato, ma quel nome è troppo pesante da dire, così come diventa troppo rischioso chiedere che sia fatta giustizia, perché certi nomi sono impronunciabili. E allora si ingoiano bocconi amari e si continua la solita vita.Oppure può succedere che un giorno un ragazzo si senta umiliare dai compagni perché non ha la maglia firmata e non l’avrà mai perché in famiglia si fanno i salti mortali per arrivare a fine mese e allora, per dare una mano, per sentirsi qualcuno e farsi rispettare eccolo rivolgersi al ‘capetto’ di turno, eccolo ipotecare la sua vita, vendere la sua dignità per diventare ‘qualcuno’. Che importa se poi rischia di finire in carcere per spaccio o per aver ucciso un uomo? Che importa se avrà buttato nel fango la sua coscienza?Perché, sia chiaro, alla fine chi ci rimette è la povera gente, non ‘lorsignori’.No, quelli guardano dall’alto delle loro ville al Nord, sicuri ed al calduccio! C’è chi paga per loro.In Calabria è rimasta solo la spietata manovalanza, quella che si occupa di tenere sotto controllo il territorio e soggiogare, sostituendosi allo Stato, i calabresi. E’ quella a cui ci si rivolge per comprare i propri diritti, quella che alimentiamo con l’ignoranza e la paura....Ed è proprio questo il senso della manifestazione che noi ragazzi del Movimento Ammazzateci tutti stiamo promuovendo per il prossimo 17 febbraio a Reggio Calabria.Noi vogliamo mettere in pratica le parole del Giudice Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”Perché se continueremo a rivolgerci al ‘capobastone’ per ottenere i nostri diritti, se lasceremo che la ‘ndrangheta continui ad interferire nelle nostre vite con arroganza e prepotenza, se ci faremo ingannare dai suoi diabolici sorrisi, non riusciremo mai a liberarci dal suo giogo....E’ la prima manifestazione auto-convocata che organizziamo a Reggio Calabria, la prima completamente auto-finanziata, anche se non nascondo che vorremmo fare appello a tutti i calabresi, commercianti, imprenditori, mamme e papà, perché ci aiutino anche economicamente nell’organizzazione della manifestazione, vorremmo infatti chiedere una sorta di ‘pizzo legalizzato’, ovvero un contributo economico con tanto di certificato di acquisizione da parte loro di una ‘azione antimafia’ dal nostro virtuale pacchetto azionario....Le mafie non sono un problema solo del Sud, ma sono il cancro dell’Italia intera e, finchè si continuerà a fare il loro gioco ignorando e girandosi dall’altra parte, non potremo mai estirpare questa malattia. Per questo il nostro appello non vuole fermarsi solo ai calabresi, ma vuole essere un richiamo per TUTTI gli italiani onesti, perché c’è sempre, in ogni regione, qualcosa che prende il nome di ‘mafiosità di comportamento’. E’ il pensare di poter essere diversi rispetto agli altri, il pretendere di poter comprare e vendere dei diritti, il curarsi esclusivamente del proprio bene anche a scapito degli altri.Abbiamo attivato un blog per la manifestazione, lì potrete trovare tutte le informazioni utili “work-in-progress” fino al 17 febbraio. L’indirizzo è
http://17febbraio.ammazzatecitutti.org/Un mio, seppur virtuale, abbraccio.”Rosanna Scopellitifiglia del giudice Antonino, ucciso da Cosa Nostra a Campo Calabro (RC) il 9 agosto 1991.Movimento "E ADESSO AMMAZZATECI TUTTI"giovani uniti contro tutte le mafie
http://www.ammazzatecitutti.org/index2.phpTesto completo della lettera "
LEGGEREZZA DEL GIORNO
> Lettera di
LUCIANA LITTIZZETTO ad Andrea Biavardi Direttore
> di "FOR MEN".
> Lo confesso.
> Ho ceduto alla tentazione di comprare la nuova rivista maschile
> "For men magazine".
> Del resto, come potevo resistere agli affascinanti argomenti
> annunciati dalla copertina (che, tra parentesi, ritrae un tizio con una faccia da
> pirla e un asciugamano di spugna bianca che fa tanto "figo da
> spogliatoio")?
> Almeno quattro i titoli memorabili:
> "Falle dire basta stanotte!"
> "Ricco entro Pasqua: 15 idee geniali"
> "Trucchi: mangi il doppio diventi la metà"
> "Smetti di fumare e voli ai Caraibi".
> Non vorrei deludere il geniale direttore Andrea Biavardi, ma a far
> dire "BASTA" a una donna siete già tutti bravissimi da soli poiché di
> solito ne abbiamo abbastanza dopo i primi tre minuti.
> La vostra difficoltà sta nel farle dire "ANCORA!", al limite.
> Ci pensi su, per il prossimo numero.
> Riguardo allo slogan "Ricco entro Pasqua", beh, signor Biavardi, se
> vuole fare le cose fatte bene, nel prossimo numero alleghi anche due
> simpatico gadgets: passamontagna e chiave inglese.
> Alla promessa "Mangi il doppio e diventi la metà", invece, tenderei
> anche a credere.
> Bisogna vedere la metà di cosa. Io se mangio il doppio, signor
> Biavardi, divento l'esatta metà del Partenone, in effetti.
> Infine, sempre in copertina, campeggia la scritta "Smetti di fumare e
> voli ai Caraibi".
> Guardi signor direttore, io non ho mai conosciuto uno che abbia smesso
> di fumare e che sia andato in un'isola tropicale a festeggiare.
> In compenso ho sentito di gente che ha cominciato a fumare sostanze
> illecite e ha fatto certi viaggi senza uscire di casa che lei non
> immagina.
> Ma questo è solo l'inizio.
> Una si illude che il peggio sia già tutto in copertina e invece no, il
> meglio è all'interno!
> A pagina 52 c'è un istruttivo servizio con tanto di foto redazionali
> su "come slacciarle il reggiseno" che tiene conto dei vari modelli
> (classico, seduttivo, sportivo...).
> A parte l'intelligenza del servizio in sè, mi soffermo sul consiglio
> per slacciare il modello sportivo, che è : "se lei è spiritosa dacci un
> taglio con le forbici!".
> Biavardi, io le garantisco che sono una donna alquanto spiritosa, ma
> se un uomo che magari conosco da poco, in un momento di intimità mi tira
> fuori dal taschino un paio di forbici, io come minimo penso che sia il
> mostro di Milwaukee e nella migliore delle ipotesi gli assesto un calcio nelle
> palle che il mese dopo il soggetto in questione passa dal suo For Men
> Magazine a Donna Moderna.
> A pagina 50 poi, si tocca l'apice grazie ad un servizio che affronta
> la spinosa questione: "Se l'iguana domestico ci prova con tua moglie".
> Nell'articolo si sostiene infatti che ci sono diversi casi di molestie
> sessuali da parte di iguana nei confronti di donne con il ciclo.
> Senta signor Biavardi, lei l'ha mai vista una donna col ciclo?
> Mi segua signor direttore, non parlo di una donna in sella al
> motorino.
> Parlo della donna in quei giorni lì.
> Ecco guardi, io in quei giorni ho la cera di ET e l'affabilità di
> Godzilla, non mi si avvicinerebbe a meno di cento metri un
> velociraptor si figuri un iguana.
> E infine, l'apoteosi vera e propria: il test "sei uno stallone o una
> schiappa?".
> Le domande sono tra le cose più esilaranti che io abbia mai letto in
> vita mia.
> In pratica sei ritenuto uno stallone se rispondi sì a domande come
> questa:
> "Ti è mai capitato di farlo con una donna e poco dopo, con la sua
> compagna di stanza?" "Un sacco di volte! Alla casa di riposo "Domus Mariae".
> O "Di essere chiamato da una donna che ti chiede se può venire da te
> alle nove del mattino?" Sì certo, da una rappresentante della Folletto.
> Mi fermo qui. Donne, consoliamoci: noi una volta al mese avremo pure
> le nostre cose, ma loro una volta al mese hanno For Men Magazine in
> edicola.
> Mica lo sò chi sta peggio!!